La Flotilla vuole portarci in guerra?, il delirio di Fratoianni e i Pro Pal: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la pagliacciata in Parlamento, gli aiuti a Gaza e Giorgia Meloni

La Flotilla vuole portarci in guerra?, il delirio di Fratoianni e i Pro Pal: quindi, oggi...

- Chico Forti resta in carcere, senza libertà condizionale, nonostante abbia passato oltre 20 anni in galera e nonostante si dichiari innocente. Va bene. Scelta del giudice. Però allora qualcuno mi deve spiegare: perché lui no ed Emanuele De Maria sì? Non so se vi ricordate, ma quest'ultimo pochi anni dopo l’omicidio (condannato in via definitiva, in Italia, dopo un regolare processo) è potuto andare a lavorare in un hotel a Milano libero di ammazzare un’altra donna. Forti invece...

- L’opposizione occupa i banchi del governo. L’avesse fatto la destra, avrebbero definito il tutto una pagliacciata indegna di una democrazia matura e fondata sul dibattito sano. Invece stavolta…

- È sconcertante che la Flotilla abbia rifiutato l’offerta di sbarcare ad Ashkelon, consegnare gli aiuti umanitari per Gaza alle autorità che li avrebbero consegnati alla Striscia in poche ore. Questo dimostra che si tratta di una missione puramente politica e che nulla ha a che fare con il sostegno alla popolazione locale.

- Elly Schlein dice che gli attacchi dei droni alla Flotilla sono colpa degli israeliani. Arturo Scotto, che è a bordo, fa notare che è ancora presto per sapere a chi appartengono. Notizia peraltro confermata anche dal governo italiano. Cioè: stanno applicando a Tel Aviv il modello Russia, ovvero che qualsiasi cosa accada è sempre colpa loro. Ci ricordiamo come è andata la vicenda del gasdotto Nord Stream? “Hanno stati i russi”. Poi s’è scoperto che era stata colpa degli ucraini.

- La Global Sumud Flotilla e i suoi sostenitori, pacifisti che tentano la spedizione umanitaria, poco amanti delle armi che uccidono i bambini, adesso vorrebbero usare i missili. Ma per difendere loro stessi. Oggi il ministro Crosetto e il governo hanno deciso di inviare una fregata della Marina Militare in soccorso della Flotilla, attaccata da droni di non si sa bene chi, soprattutto perché a bordo ci sono alcuni parlamentari italiani che ovviamente vanno difesi da eventuali rischi. 
Tutti felici e tutti contenti, quelli dell’opposizione. In fondo lo chiedevano da tempo di tutelare i missionari che vorrebbero entrare in una zona di guerra e avrebbero anche la presunzione di non rischiare alcunché. Il punto è che oggi Nicola Fratoianni, uno che quando l’Ue ha varato il piano di riarmo s’è schierato in prima linea contro gli investimenti in armi, uno che è convinto che l’Ue non debba “consegnare il proprio futuro alla logica della guerra”, adesso chiede alla Marina di usare le nostre armi (sì, quelle comprate coi piani di riarmo) per abbattere i doni e proteggere così la Flotilla da altri eventuali attacchi. Capito? Perché le armi fanno schifo. L’economia della Difesa anche. Riarmare le Nazioni è una follia. Investire in esercito, navi da guerra, missili e cacciabombardieri è una pazzia. Ma se tutto questo serve a difendere i militanti Pro Pal, allora, bando alle ciance: si spari e si abbattano i droni. Senza neppure chiedersi di chi sono.

- Vi rendete conto che abbattere dei droni così, a cacchio di cane, senza chiedersi nemmeno di chi siano, sarebbe un suicidio militare e un potenziale incidente diplomatico?

- La verità è che, come abbiamo già detto, la missione della Flotilla è inutile (perché i viveri potevano essere consegnati alle autorità europee che li avrebbero recapitati in sicurezza a Gaza), ideologica, pericolosa e irresponsabile. Ha ragione Meloni a dire che “i parlamentari della Repubblica Italiana sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro”. Loro giocano col fuoco. E io pago.

- Giorgia Meloni chiede: “I leader di opposizione mi dicano: se la Flotilla forza il blocco navale, l’Italia cosa dovrebbe fare? Mandare le fregate Militari e dichiarare guerra a Israele?”. Una domanda intelligente, che richiederebbe una risposta intelligente. Invece Schlein gioca a “specchio riflesso”, Conte pure. Il migliore (in senso negativo, ovviamente) è sempre Fratoianni trasformatosi in un Rambo di prim’ordine: “Visto che sei alle Nazioni Unite - ha detto a Meloni - potresti promuovere lì la necessità di una forza multinazionale che spezzi il blocco illegale che Israele sta imponendo a Gaza, quello che non fa entrare medicine, acqua, aiuti alimentari”. Questi vogliono portarci in guerra, ma per davvero.

- Leggo su Repubblica: ““Profondo disagio etico e professionale”: così un gruppo di 300 fra funzionari e dipendenti del ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale ha redatto una lettera riservata per il ministro Antonio Tajani, chiedendo un profondo cambio di rotta nella posizione dell’Italia di fronte al conflitto israelo-palestinese”.

Ma ci rendiamo di quanto sia grave questa cosa? Forse lorsignori funzionari si sono dimenticati che è il politico eletto, e non i burocrati dipendenti di un ministero, a decidere la linea politica. Può non piacervi, ma il popolo ha scelto. E siete chiamati ad adattarvi. Punto.

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