La Fornero assume last minute gli amici

La Fornero assume last minute gli amici

RomaNon è compito mio risolvere il problema della disoccupazione, ha ripetuto più volte il ministro del Lavoro Elsa Fornero nel corso del suo mandato. Vero, lo sviluppo è in carico a un altro dicastero e, d'altro canto, è stato meglio così, perché i dati sull'occupazione sono stati poco lusinghieri per il governo tecnico. Ma non per tutti. Ci sono almeno quattro persone che si ricorderanno la fine del mandato tecnico di Mario Monti, come una svolta, anche se solo temporanea.
Il sito Huffington Post ha scovato un bando di concorso nel sito delle Pari opportunità, dipartimento guidato dal ministro del Lavoro, dalle modalità molto mediterranee, di quelli ai quali l'amministrazione pubblica dello Stivale ci ha purtroppo abituato e che, evidentemente, non sono passati di moda nemmeno in questi anni di sobrietà e sacrifici. Quattro consulenze ben pagate, pochi giorni per aderire, requisiti ultra specifici e precedenze varie, che non possono che restringere la platea degli interessati a poche unità.
L'aspetto più curioso è quello della tempistica. Il bando è del 20 dicembre. A governo già dimissionario e a ridosso delle festività. Il tempo per aderire è di soli sette giorni, in un periodo che comprende Natale, Vigilia, Santo Stefano e un intero fine settimana.
Ma anche un velocissimo compilatore di domande, già iscritto all'albo degli esperti, refrattario al Natale e alle festività in famiglia, non avrà vita facile con il bando. I profili sono ultra specifici. Supporto giuridico e tecnico nelle attività del dipartimento, compresa la gestione dei bandi. Tra i requisiti, l'avere «precedenti esperienze in Amministrazioni centrali, affini a quelle in oggetto della procedura di selezione». Con i «criteri motivazionali» il bando restringe ulteriormente il cerchio specificando che «nella procedura di valutazione e selezione si terrà conto anche delle pregresse esperienze di collaborazione con il Dipartimento per le Pari opportunità». Nella valutazione, la formazione e i titoli di studio contano 30, mentre le precedenti esperienze, 50 punti. Il colloquio 10.
Tutto perfettamente regolare, compresa la tempistica da cardiopalma, che rientra nella discrezionalità del dicastero. Niente di nuovo, se non il fatto che la nomina di fine mandato arriva da un governo che ha bacchettato in misura uguale i vecchi politici poco politically correct e i giovani, troppo choosy e sfigati. Peccato veniale.
È nella natura italiana rifiutare in linea di principio un sano spoil system anglosassone per poi attuarlo con incarichi a tempo, magari facendoli sconfinare nel mandato di altri. Sempre in termini generali, comprensibile anche che un ministero si ritrovi con il candidato giusto già al lavoro, ma in scadenza e con l'obbligo di bandire un concorso. «E in casi come questi, si fa di tutto per confermare un bravo consulente», spiega un ex dirigente. La durata del contratto, secondo Huffington Post, è di 18 mesi con compensi che variano da 30 a 80mila euro.


Fa sorridere, semmai, che il bando venga da un governo, e da un ministro, che ha limitato il ricorso ai contratti a termine da parte dei privati, con l'obiettivo di mettere le aziende di fronte all'alternativa tra il rinunciare al lavoratore a tempo o assumerlo a tempo indeterminato. Lo Stato è privilegiato anche come datore di lavoro. La pubblica amministrazione è il più grande serbatoio di precariato e, a differenza dei privato, ha mano libera.

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