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Gli islamisti schierano i loro guru pro Pal. Ilaria Salis attacca il Giornale: "Da loro campagne d'odio"

L'europarlamentare tenta di screditare il nostro quotidiano. Prosegue così il tentativo di delegittimare le testate non allineate alla narrazione pro-Pal, mentre monta un clima d'odio spinto dalla sinistra

Gli islamisti schierano i loro guru pro Pal. Ilaria Salis attacca il Giornale: "Da loro campagne d'odio"
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Dopo Francesca Albanese, che ha accusato "il Giornale" di fare "killeraggio" nei suoi confronti per aver reso notizia di un incontro, pubblico e di cui esistono video sui social e su YouTube, a cui hanno partecipato anche esponenti di prima linea di Hamas, è il turno di Ilaria Salis. L'esponente di Avs, candidata al parlamento europeo per cercare l'elezione e ottenere in questo modo una via d'uscita dal carcere ungherese, ha provato ad attaccare questo quotidiano, e quelli dello stesso gruppo (Libero e il Tempo), accusandoli di essere "megafoni dell’estrema destra, quotidianamente dediti a orchestrare becere campagne d’odio contro gruppi sociali e avversari politici".

L'accusa di Salis verso "il Giornale" e le altre testate del gruppo è quella di raccontare l'Italia e l'attualità da un punto di vista non gradito, che smonta le narrazioni della sinistra e della sinistra radicale e restituisce un'altra verità ai racconti che vengono fatti, tra gli altri, dai pro Pal. Le voci che non si allineano con un racconto preimpostato sembrano essere diventate scomode e benché non si sia arrivati ancora, almeno non esplicitamente, alla richiesta di censura, sono in corso operazioni di delegittimazione nei confronti dei quotidiani che non si prestano a un certo tipo di racconto. Salis, per altro, accusa "il Giornale" di essere megafono dell'estrema destra e pochi giorni fa ha firmato l'appello per chiedere la censura di una casa editrice non gradita: la direzione assunta sembra essere chiara.

Con l'europarlamentare di Avs si allunga la lista degli esponenti pro Pal che attaccano questo quotidiano, perché Salis è tale considerando la sua posizione sul tema e la sua verve nel portare avanti certe difese d'ufficio, compresa quella all'imam Mohamed Shahin, colpito da decreto di espulsione perché considerato un pericolo per la sicurezza nazionale, che però nella narrazione di Salis diventa "attacco politico". Da parte dell'europarlamentare non si sono lette nemmeno condanne contro il vergognoso assalto alla redazione di un quotidiano di Torino da parte dei pro Pal, passato nel più totale silenzio anche perché, essendo stato condotto da Askatasuna, avrebbe voluto dire mettersi contro una parte di elettorato.

Salis e Albanese, esponente politico europeo una e relatrice dell'Onu l'altra, in meno di una settimana hanno condotto attacchi contro "il Giornale" ma il tentativo di far tacere i giornali liberi come

questo è fallito ancora una volta, e continuerà a fallire, perché così come è sempre stato non ci sarà un allineamento e non ci sarà un passo indietro davanti a provocazioni, tentativi di silenziamento e di screditamento.

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