RomaOtto promozioni zona Cesarini per il Corpo forestale, che rinnova la gran parte dei vertici locali in un periodo, a dir poco, sensibile. Avvicendamenti, pericolosamente vicini alle elezioni, con l'aggravante che avrà voce in capitolo anche il ministro dell'Agricoltura Mario Catania, possibile candidato nelle liste dell'Udc o in quella montiana del Senato. A tirare fuori la notizia è stato il sito Dagospia, partito dall'ordine del giorno del consiglio di amministrazione del Corpo forestale dello Stato di ieri.
Al punto sette ci sono «promozioni per merito comparativo, alla qualifica di dirigente superiore». Posti che si sono liberati il 31 dicembre e saranno riempiti a tempo di record, otto giorni dopo. Si tratta dei generali di brigata di ben otto regioni, sulle 15 poltrone disponibili. E la loro promozione arriva dopo che il premier Mario Monti ha mandato a tutti i ministri disposizione di limitare «nomine, designazioni e proposte» allo stretto necessario, e comunque, di fare passare tutte le decisioni al suo vaglio. Questo per evitare decisioni poco chiare.
Manovra elettorale in stile prima repubblica, sembrerebbe. Ma dal ministero smentiscono. Intanto non si tratta di posizioni apicali, né dirigenziali - spiega una fonte del dicastero delle Politiche agricole - poi non sono nomine, ma avvicendamenti automatici. In sostanza, il divieto di rinnovare i vertici non è stato violato. Anche se, viene da osservare, di fatto, cambierà radicalmente l'articolazione regionale del corpo.
Infine, spiegano ancora le fonti del ministero, è vero che la decisione è del consiglio di amministrazione, presieduto dal ministro, in questo caso Catania, ma è anche vero che la decisione è soprattutto del corpo stesso. Lo stesso Dagospia tira in ballo il comandante Cesare Patrone, al quale toccherà un bel pezzo della scelta. Poi, il sito fa un nome tra i papabili, quello di Giuseppe Graziano, vice comandante della Forestale in Calabria. Ma ieri fonti vicine alla Forestale escludevano che potesse fare parte dei prescelti. La candidatura è arrivata, ma non avrebbe superato l'esame dei requisiti.
La riunione si è effettivamente svolta ieri e il Cda dei forestali ha scremato la rosa dei candidati, fino ad arrivare agli otto nomi. «Si tratta di criteri che sono per l'80% automatici, c'è poca discrezionalità, quindi non c'è nessuno scandalo. È un atto dovuto e automatico», assicura anche il segretario nazionale dell'Ugl Corpo forestale dello Stato Danilo Scipio. Fatto sta che la decisione di ieri era attesa e carica di tensione, tanto che in serata, a Cda già finito, non trapelava nessun nome, in attesa della ufficializzazione. Era possibile attendere tempi più tranquilli politicamente? No, assicura il sindacalista. Con la fine dell'anno è normale che ci siano mandati in scadenza e rinnovi.
Sarà, ma un rinvio di qualche mese non avrebbe fatto male alla campagna elettorale che, soprattutto per i partiti che sostengono il premier, visto che Monti punta molto su nuovi metodi, lontani miglia da quelli adottati dalla vecchia politica, che vedeva nelle nomine pubbliche la sua essenza. L'interpretazione che circola nel dicastero, riportata da Dagospia, è che Patrone, che potrebbe lasciare il posto a qualcun'altro in caso di nuovo governo, ha tutto l'interesse a premiare i fedelissimi.
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