"Commesse irregolarità". E il Tar annulla la vittoria elettorale del centrosinistra

Il centrodestra aveva denunciato presunte irregolarità emerse durante le operazioni elettorali delle scorse elezioni comunali di Riccione, vinte dal centrosinistra. E il Tar ha accolto il ricorso della Lega, annullando l'esito della tornata elettorale

Daniela Angelini, (ex?) sindaca di Riccione
Daniela Angelini, (ex?) sindaca di Riccione
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Già all'indomani dell'esito delle elezioni comunali che avevano visto il centrosinistra imporsi al primo turno per soli 48 voti, il centrodestra aveva lamentato presunte irregolarità emerse durante lo spoglio, ricorrendo poi al Tar. Proprio nelle scorse ore, il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso, annullando il risultato emerso dalle urne lo scorso anno. Questo è quanto avvenuto a Riccione, dove Daniela Angelini non può teoricamente più considerarsi sindaca della realtà comunale romagnola. Lo sostengono con forza due esponenti della Lega, ovvero il deputato Jacopo Morrone e la segretaria provinciale di Rimini Elena Raffaelli. "Daniela Angelini non è più sindaco di Riccione - hanno commentato in una nota riportata dall'Ansa - il Tar di Bologna, in seguito al ricorso che abbiamo presentato, ha annullato le elezioni amministrative del 12 giugno 2022 per aver riscontrato rilevanti irregolarità nelle operazioni elettorali".

Il verdetto del Tar

Nel ricorso veniva richiesto il riconteggio delle schede per una verifica dei risultati scritti nei verbali dei seggi. A essere finiti infatti nel mirino del centrodestra sarebbero infatti stati in primis diversi presunti errori commessi in fase di scrutinio da alcuni scrutatori e segretari di seggio, che a loro dire avrebbero finito con il propiziare la vittoria del centrosinistra. Considerazioni che il Tar non ha affatto giudicato campate in aria, a quanto pare. "Il Collegio non può che pervenire alla conclusione dell'annullamento complessivo delle elezioni - si legge nella sentenza del Tar - non potendosi condividere il tentativo del Comune di sminuire la rilevanza delle irregolarità commesse". E su queste basi, il verdetto elettorale è quindi da considerarsi ufficialmente nullo. "Sono parole dal significato inequivocabile che legittimano le ragioni obiettive che hanno motivato la presentazione del ricorso - hanno aggiunto Morrone e Raffaelli - e che, contestualmente, offuscano la credibilità dei nostri avversari politici. Ora ci sarà la nomina di un commissario prefettizio che dovrà insediarsi in Comune a Riccione fino all'indizione delle prossime elezioni".

L'attacco della Lega

Stando agli ultimissimi sviluppi, Angelini ha però espresso l'intenzione di appellarsi al Consiglio di Stato, dicendosi inoltre intenzionata nel frattempo a restare al proprio posto al pari della giunta. E la Lega, nel chiederle un passo indietro, l'ha invitata a dimettersi e a rispettare la sentenza.

"È del tutto irrilevante che le irregolarità dipendano dall'inesperienza dei presidenti e segretari dei seggi, ai quali, peraltro, per legge, è imposto l'obbligo di assicurare la correttezza e la veridicità delle operazioni elettorali anche a pena di sanzioni penali, o da un vero e proprio intento fraudolento - hanno concluso i due esponenti del Carroccio - ciò che rileva nel caso di specie è l'oggettiva e acclarata presenza di irregolarità elettorali reiterate in quasi tutte le sezioni. Alcune delle quali talmente gravi e macroscopiche da non consentire di pervenire alla necessaria valutazione di affidabilità e di piena corrispondenza del risultato elettorale alla volontà degli elettori".

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