Il podio

Gretini eco ansiosi, Fassino squattrinato, i sobillatori giallorossi: ecco il podio dei peggiori

L’ultima moda degli ultrà green: soffrire di eco ansia. Fassino intasca 4.718 euro netti al mese e piange miseria. 5S e dem fomentano l’odio sociale per tornaconto elettorale. Ecco i peggiori della settimana

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Eccovi servita l'ultima moda radical chic dell’estate 2023: soffrire di eco ansia. No, non ridete. Trattasi di malanno serio. Anzi, serissimo. Malanno della psiche, s’intende. Ne soffrono molti giovani di Ultima generazione e sigle ambientaliste affini. La prima a uscirsene con una castroneria simile è stata, qualche mese fa, Diletta Bellotti, eco attivista di 27 anni. In una clip aveva detto: "Sono anni, ormai, che faccio quasi tutti i giorni sogni legati al collasso eco-climatico e quindi, ovviamente, tutta la mia giornata è permeata di fiumi, inondazioni...". Giorni fa, al Giffoni Film Festival, stesso copione. Un’altra eco stressata: Giorgia Vasaperna. Femminista, viaggiatrice, vegetariana. Ma soprattutto attrice. "La mia terra brucia…", ha detto (in lacrime) a proposito della sua Sicilia. Dove, ahinoi, non è mica il cambiamento climatico ad appiccare gli incendi ma quei maledetti dei piromani. Ma torniamo al malanno. I giornaloni progressisti, da sempre genuflessi a gretini e ultrà green, ci spiegano già come curare l’eco ansia. Punto primo: iscriversi a ong che si battono per l’ambiente. Punto secondo (imprescindibile): votare i partiti di sinistra. Non c’è che dire: una combriccola da podio. Gli eco ansiosi si beccano il terzo posto.

A proposito di ong e associazioni caritatevoli, ne servirebbe una che salvi il "povero" Piero Fassino. Alla Camera ha sventolato la sua ultima busta paga. Che miseria! Appena 4.718 euro netti al mese! Ma come si fa a vivere così? Ah, no… in effetti Fassino si è dimenticato degli altri 7mila euro che ogni mese di riffa o di raffa entrano in tasca ai parlamentari. Per questa sceneggiata si becca il secondo posto del podio dei peggiori di questa settimana. Sul gradino più alto, invece, troviamo la falange giallorossa. Dem e pentastellati stanno letteralmente dando di matto: fanno le barricate per i poltronisti e soffiano sul fuoco sobillando la rivolta sociale contro il governo che ha abolito il reddito di cittadinanza a chi non aveva diritto di riceverlo.

In prima fila Conte e i grillini che nel 2018 (ricordate?) avevano abolito la povertà per decreto. Sono i soliti fomentatori: soffiano sul disagio nel tentativo (becero) di costruirsi un consenso elettorale. Ma ad essere ancor più imbarazzanti sono i piddini che oggi difendono il reddito di cittadinanza ma, quando fu votato, lo definirono "una pagliacciata" (Nicola Zingaretti), "una grande sciocchezza che aumenta il lavoro in nero" (Francesco Boccia), "una misura punitiva per la povertà" (Susanna Camusso). Allora, va detto, Elly Schlein non era ancora al timone del Pd. Però è riuscita a spararne (come al solito) una grossa come una casa: ha accusato il governo di creare povertà. Peccato che i dati Istat la smentiscano sonoramente: nell’ultimo anno si sono creati 385mila posti di lavoro in più. Altro che soldi per non far nulla! Tra tutti loro la peggiore è forse Elsa Fornero. Ha incolpato il governo di aver tolto l’assegno dall’oggi al domani con un sms. A parte che si sapeva da mesi, e poi: cosa voleva? Un avviso in carta bollata? Detto da lei, poi, che quando era ministro sotto il governo Monti fu velocissima a creare 400mila esodati, proprio non la rende credibile.

Non c’è che dire: una sparata primo posto sul podio, insieme a tutti gli altri sobillatori di rabbia.

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