Bastonate sui palestinesi: la violenza choc di Hamas

Le immagini mostrano uomini legati e bendati colpiti con bastoni e calci; in altre, la folla malmenata nel tentativo di recuperare beni di prima necessità

Bastonate sui palestinesi: la violenza choc di Hamas
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Due video choc che restituiscono un dramma nel dramma della Striscia di Gaza: le violenze perpetrate da Hamas sui civili palestinesi. Lunedì il Coordinatore delle Attività Governative nei Territori (COGAT), organismo dell’esercito israeliano, ha diffuso una serie di filmati che mostrerebbero i terroristi intenti a maltrattare, picchiare e persino sparare contro civili palestinesi a Gaza.

Nel primo video, invece, diffuso dal Cogat sui suoi canali social e dal Jerusalem Post, sono ritratti alcuni uomini a volto coperto, mani legate dietro la schiena e stesi a terra, venire colpiti con calci sulla testa e al volto, e poi ancora percossi con oggetti metallici, in preda a grida di dolore.

Nel secondo, ripreso da Instagram e su X dal giornalista David Atherton, si vedono alcuni cittadini gazawi nel bel mezzo di un caotico assalto ad alcuni mezzi con targa israeliani, nel tentativo di procurarsi aiuti umanitari. Nel video sono ben visibili alcuni uomini, alcuni con una divisa in stile vigilanza privata e chi in mimetica azzurra, infierire sulla folla, composta per lo più da giovanissimi e adolescenti, colpendoli ripetutamente con assi di legno e fucili. Non è possibile risalire all'audio originale del video, sul quale è stata montata una colonna sonora.

Per entrambi i video non si conoscono né la data né l'esatta localizzazione degli eventi.

Commentando la diffusione del materiale, il generale Ghassan Alian, responsabile del COGAT, ha scritto sui canali ufficiali: "Hamas rappresenta l’essenza del male. Queste scene documentano come il gruppo terroristico mantenga il potere a Gaza attraverso violenza, paura e crudeltà, senza alcuna legittimità popolare".

Non è la prima volta che Hamas utilizza simili pratiche per consolidare il proprio dominio: in passato numerosi attivisti legati a Fatah, il movimento rivale che governa la Cisgiordania, sono stati perseguitati, arrestati o uccisi. Spesso l’organizzazione islamista giustifica queste violenze etichettando le vittime come “collaboratori di Israele” o “traditori”, allo scopo di legittimare le proprie azioni agli occhi dell’opinione pubblica.

Hamas, classificato come gruppo terroristico dalla maggior parte dei Paesi occidentali e da Israele, dopo gli attacchi del 7 ottobre ha intensificato queste pratiche repressive, arrivando talvolta a diffondere i propri stessi video per instillare paura nella popolazione e scoraggiare qualsiasi cooperazione con autorità esterne.

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