Adesso Bonelli e Fratoianni vogliono censurare Sangiuliano

Nel mirino l'articolo pubblicato oggi sul Giornale. L'accusa del partito di Fratoianni e Bonelli: "Un corrispondente Rai non può fare propaganda". L'ex ministro replica: "Valuto azioni contro Avs"

Adesso Bonelli e Fratoianni vogliono censurare Sangiuliano
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Fratoianni e Bonelli contro Gennaro Sangiuliano: pronta un'interrogazione in commissione di Vigilanza Rai. La conferma è arrivata da alleanza Verdi-Sinistra: nel mirino l'articolo pubblicato oggi dall'ex ministro della Cultura - oggi corrispondente Rai da Parigi - su Il Giornale. Questa l'accusa dei rossoverdi: "Un giornalista del servizio pubblico ha il dovere di garantire informazione imparziale e non può trasformarsi in opinionista politico al servizio del governo Meloni. Il contratto di servizio Rai e il codice etico vietano conflitti d'interesse e impongono indipendenza e pluralismo".

"Chiederemo alla Rai se ritenga compatibile che un corrispondente estero scriva editoriali di parte su un quotidiano privato, e quali misure intenda assumere per garantire il rispetto delle regole. Sangiuliano non è più un uomo politico che può permettersi la propaganda, ma un dipendente del servizio pubblico", si legge ancora nella nota diffusa da Bonelli e dal collega Peppe De Cristofaro, invocando l'audizione urgente dell'amministratore delegato della tv di Stato in Vigilanza.

Non è tardata ad arrivare la replica di Sangiuliano. L'ex titolare del Mic fa sapere in una nota che sta valutando con i suoi legali "un'azione presso la Corte europea dei diritti dell'Uomo e la magistratura italiana per le gravi dichiarazioni" contenute nel comunicato di Avs. "Nel merito il mio articolo virgoletta articoli di Le Monde e sondaggi ampiamente riportati dalla stampa francese. Le mie corrispondenze Rai sono asettiche e ineccepibili secondo i canoni del servizio pubblico. Il comunicato di Avs è una violazione della Costituzione repubblicana oltre che di tutte le Carte europee che salvaguardano il diritto e la libertà di espressione" la posizione di Sangiuliano, che ha tenuto a evidenziare: "Sono fra i pochi giornalisti Rai ad aver intervistato il noto 'estremista di destra', Jean-Luc Mélenchon, che ha apprezzato la qualità delle domande. Non mi lascio intimidire. Nelle prossime settimane sarà pubblicata la biografia di Recep Tayyip Erdogan a mia firma, dove racconto dei tanti giornalisti incarcerarli e repressi dal regime turco. Quei giornalisti per me sono un esempio anche contro gli 'erdoganiani' d'Italia".

Un evidente tentativo di censura da parte del partito di Fratoianni e Bonelli. "La sinistra perde il potere ma non il vizio" la stoccata del deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, capogruppo nella Commissione Vigilanza Rai: "La loro smania di censura oltrepassa i confini del grottesco, al punto che ora vorrebbero impedire a un giornalista, un professionista, di esprimere le proprie idee, le proprie opinioni, su una testata giornalistica. E quelli che vorrebbero mettere il bavaglio ai giornalisti sono gli stessi che accusano il governo Meloni di attaccare la libertà di stampa. È molto grave che dei politici vogliano censurare un giornalista. A Bonelli e compagni va però riconosciuta almeno l’originalità: non sapevano come far parlare di sé in una giornata di fine agosto, ci sono riusciti. A dispetto del senso del ridicolo”.

Netta condanna da parte di FdI nei confronti dell'attacco fuori misura dei rossoverdi, gli stessi che spesso si lamentano delle presunte ambizioni del governo Meloni di mettere il bavaglio. "Ridicola e di basso doppiopesismo la battaglia di Avs che in questo modo vuole invece stroncare la libertà della stampa e quella di opinione, in barba al Media Freedom Act.

Millantano di conoscerlo e di sventolarlo strumentalmente come bandiera di autonomia di pensiero quando conviene loro, ma non se ne curano se c'è da attaccare un giornalista come Sangiuliano, commettendo un grave e pericoloso scivolone. L'invito a leggerlo resta valido, per evitare figure barbine" l'affondo di Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.

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