Non paga la badante, finisce in tribunale. Enza Blundo (nella foto), senatrice del M5S, è stata chiamata davanti al giudice del lavoro dell'Aquila dall'assistente familiare del padre, accudito per un anno e mezzo senza mai ricevere il becco di un quattrino. Questo almeno sostiene la donna, che col suo legale, stando a quanto riportato in atti, ha intentato causa alla Blundo in qualità di tutrice del genitore, legalmente interdetto perché anziano e malato.
Alla prima udienza, però, la discussione è stata aggiornata a fine ottobre proprio per chiarire la questione, con la parlamentare grillina che tramite il suo avvocato Carla Lettere si dice certa di riuscire a spuntarla: «La mia cliente non aveva responsabilità formali nei confronti del padre: il rapporto di lavoro, ammesso che ci sia, correrebbe tra la signora e l'uomo. La senatrice Blundo è stata erroneamente citata». Sarà pure così, ma il lavoro - specie quello altrui - va sempre retribuito. C'è scritto persino nel programma del Movimento Cinque stelle!
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