In marcia contro la Tav. Insieme a imputati, anarchici ed esponenti dei centri sociali. La visita di sabato prossimo al cantiere della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione ha già scatenato polemiche. Ci saranno una decina di esponenti di Sel, ma soprattutto ci saranno 76 neoeletti grillini insieme a 49 collaboratori al seguito.
E sono proprio alcuni di questi "accompagnatori" a rappresentare la miccia che ha fatto deflagrare la polemica. Perché nel recinto di Chiomonte, già teatro di scontri con le forze dell'ordine e di incidenti, faranno il loro ingresso alcuni degli esponenti più radicali del movimento No-Tav. Ma non solo.
C’è Alberto Perino, portavoce storico del movimento, indagato per istigazione a delinquere. C’è l’anarchico di Exilles Luca Abba, già denunciato e imputato in alcuni processi penali aperti dalla procura di Torino, nonché passato alla cronache per l'incidente che lo vide coinvolto quando nel febbraio 2012 salì per protesta su un traliccio, cadendo rovinosamente e sfiorando i fili ad alta tensione. C'è Lele Rizzo, uno dei capi del centro sociale Askatasuna. Ci sono poi alcuni legali che tutelano tutti gli attivisti No Tav arrestati, indagati o sotto processo.
"Quella di sabato sarà la prima di tante ispezioni parlamentari", ha annunciato Alberto Perino. E proprio sul termine ispezione è divampata la protesta dei sindacati di polizia. Per il leader del movimento "l’obiettivo è verificare che leggi e norme siano costantemente rispettate. Ecco perché alla prima ispezione ne seguiranno altre, quel cantiere è stato militarizzato. E la legge permette, in luoghi come questo, le ispezioni dei parlamentari".
Diverso il parere di Pietro Di Lorenzo, segretario provinciale del Siap (sindacato della Polizia di Stato), secondo cui "se il senatore Marco Scibona (del M5S, ndr) crede di indispettire le forze di polizia portando dentro il cantiere di Chiomonte leader del centro sociale Askatasuna, anarchici e pluridenunciati per fatti violenti legati alla Tav, ha sbagliato grossolanamente i suoi conti".
"Si tratta di una normale visita e non di una ispezione parlamentare, prevista solo dopo una disposizione di una commissione parlamentare d’inchiesta, e trattandosi di un cantiere e non di un carcere", ha precisato Marco Rettighieri, direttore generale di Ltf (società responsabile della sezione transfrontaliera della nuova linea. La polemica è arrivata anche in Parlamento. "Abbiamo richiesto ai Presidenti Grasso e Boldrini, in quanto supremi garanti delle prerogative come dei doveri dei Parlamentari, di verificare la legittimità della "visita ispettiva" e di fornire entro la giornata di domani l’interpretazione autentica della norme in materia", hanno comunicato Stefano Esposito e Silvia Fregolent, parlamentari del Pd, paventando il rischio che la visita al cantiere si trasformi "in uno scontro fra istituzioni".
Il parlamentare del M5S, Marco Scibona, ha provato a gettare acqua sul fuoco e sulla presenza di Abbà, Rizzo e Perino ha affermato: "Chi meglio di chi ha vissuto lì il cantiere giorno dopo giorno può raccontare cosa c’è lì dentro". Secca anche la risposta di Perino: "Chi solleva il caso degli indagati che sabato accompagneranno i parlamentari al cantiere Tav di Chiomonte dovrebbe riflettere bene prima di parlare.
In polizia, per esempio, ci si dovrebbe preoccupare per coloro che continuano a lavorare dopo una condanna. Al parlamentare del Pd Stefano Esposito dico di stare tranquillo. La nostra fedina penale è molto più pulita di quella di tante persone che lavorano nel cantiere. Per non parlare del mondo politico".
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