Grillo si scopre secessionista: "Il referendum? È autodifesa"

Show del leader Cinque stelle in Veneto per conquistare i voti degli ex leghisti. Il segretario del Carroccio, Salvini: "Sempre in ritardo, ora aspettiamo i fatti"

Grillo a Padova con il finto "tanko"
Grillo a Padova con il finto "tanko"

One man show. Che fa storcere il naso a più d'uno. Attore e prim'attore, come d'abitudine, Beppe Grillo che, avant'ieri sera a Padova, si è presentato sul palco del Palafabris in perfetta tenuta da indipendentista veneto. Il leader dei Cinque Stelle ha infatti inaugurato il suo spettacolo itinerante Te la dò io l'Europa entrando in scena con il casco mimetico e manovrando un «tanko» di cartone che sparava coriandoli. «No ghe volemo star più in sto Stato de mona, va ben!» ha tuonato il comico-politico. Che, subito dopo ha precisato il suo pensiero alla platea: «C'è un diritto alla secessione, se fate un referendum sono con voi. È un'autodifesa».

Una simpatica marpionata per arruffianarsi il pubblico locale? Certamente, visto e considerato che Padova dista soltanto cinquanta chilometri da Casale di Scodosia, la «capitale» della secessione, il piccolo centro dove è stato trovato dai carabinieri il tanko-trattore. Ma certamente anche l'ennesimo ravvedimento dell'ondivago Grillo che, ultimamente, dà l'impressione e, forse anche più di un'impressione, di sposare e di cavalcare le cause che possono portargli voti. Così abbiamo scoperto che, un tantino in ritardo, lui si è scoperto indipendentista e secessionista convinto. Peccato che soltanto poche ore dopo, la retata dei 24 autentici indipendentisti e secessionisti veneti, a chi gli aveva chiesto un parere, lui aveva risposto che «non li avrebbe arrestati ma rimandati a casa a calci nel sedere dopo una bella lavata di capo». Dopodiché? Dopodiché deve averci pensato su un po', fatto quattro conti, e deciso che anche questa sorta di carnevalata come lui l'aveva liquidata all'inizio della vicenda, in fondo può portargli un discreto tornaconto. Qualcuno, come si diceva, ha comunque voluto sottolineare questo curioso ravvedimento del comico genovese. «Ben venga Grillo indipendentista - ha fatto notare il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, parlando a Mirandola nel Modenese - ma lo dimostri coi fatti. Sostenga il referendum per l'indipendenza del Veneto depositato in Regione».

E, quanto al resto, quanto agli altri ravvedimenti grillini, ha aggiunto: «Vedo che Grillo arriva con quindici giorni di ritardo sulle battaglie della Lega e mi fa piacere per lui, ma ricordo anche che loro hanno votato per cancellare il reato di immigrazione clandestina e quindi sono complici di questa invasione e non hanno il coraggio di dire: fuori dall'euro». C'è anche da rilevare, tornando allo one-man show, sul palco di Padova, che Grillo è tornato ad attaccare, con parole durissime, il presidente della Repubblica: «Napolitano lo pensavo un saggio, invece è cattivo, è un uomo che ha violentato la Costituzione. Sono andato a parlargli due volte e mi ha fottuto come un pivello». Destinata a sollevare non poche polemiche, poi, anche l'uscita di ieri sul blog dello stesso Grillo: a sinistra la foto di Marcello Dell'Utri, a destra quella di Matteo Renzi. E sopra la scritta: «Pari sono». Nell'homepage del blog, il post, firmato da Nicola Biondo, responsabile della comunicazione dei pentastellati, spiegava così quel titolo: «Per 20 anni sinistra e destra l'hanno menata con l'antimafia. Da una parte i buoni: Violante e compagnia bella. Dall'altra i cattivi: Berlusconi e i suoi compari Dell'Utri e Cosentino. Come al solito ci fottevano con le parole, era tutta una recita», scrive Biondo. E accusa: «L'antimafia dei buoni vi chiedeva il voto contro Dell'Utri e poi contrattava con il suo padrone, vi chiedeva il voto contro la mafia e non ci pensavano nemmeno a fare una legge anti-corruzione.

Ma quando poi si arriva in Parlamento i mafiosi, i cattivi, come Dell'Utri diventano interlocutori per le riforme o per l'elezione di

D'Alema al Quirinale e per mille altri patti».
E ieri sera, nella tappa di Firenze del tour, ecco l'ultima sparata a effetto di Grillo: «Fra una settimana a Roma faremo una grande manifestazione per chiudere Equitalia».

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