Economia

Grugliasco sforna la prima Maserati. Elkann: "Scelte difficili per restare in Italia"

Marchionne: "Inizia una nuova era". Inaugurato lo stabilimento di Grugliasco. Poi la promessa dell'ad: "Non chiuderemo in Italia"

L'ad di Fiat Sergio Marchionne applaudito a Grugliasco
L'ad di Fiat Sergio Marchionne applaudito a Grugliasco

"Sono passati dieci anni da quando mio nonno non c’è più e da allora l’impegno per l’Italia e per Torino non è mai venuto meno". Nel corso del consiglio di amministrazione del Lingotto, il presidente John Elkann rivendoca l'impegno della famiglia e di Sergio Marchionne a portare avanti scelte difficili per "poter continuare a produrre in Italia". E, proprio arlando della scelta di investire a Grugliasco, l'amministratore delegato della Fiat ha assicurato che si tratta di un impegno serio: "Abbiamo una strategia precisa".

Un lungo e caloroso applauso ha accolto Elkann e il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo nello stabilimento Maserati di Grugliasco che è stato inaugurato questa mattina. Anche i lavoratori della Fiom hanno applaudito Marchionne quando ha annunciato l’assunzione entro l’anno di tutti i 1.000 dipendenti della ex Bertone, in cui il sindacato dei metalmeccanici della Cgil aveva storicamente un consenso pari all’80%. A partire da oggi lo stabilimento alle porte di Torino, dove per ora lavorano 500 addetti, si chiamerà da oggi Avvocato Giovanni Agnelli Plant. Ad assistere alla cerimonia era presente tutto il consiglio di amministrazione della Fiat che, subito dopo, si è riunito per approvare i conti del 2012. La nuova quattro porte, di cui oggi inizia ufficialmente la produzione nello stabilimento, avrà un ruolo centrale nei prossimi anni. "Si tratta del più ambizioso piano di sviluppo mai concepito nella storia della Maserati - ha spiegato Elkann - oltre allo storico stabilimento di Modena, dove rimangono le radici della Casa, si è aggiunta questa nuova sede". L’entrata in produzione della Ghibli e la successiva salita produttiva permetterà al colosso torinese di assicurare un pieno impiego dei tutti i lavoratori dello stabilimento entro la fine dell’anno. "Oggi è un giornostorico. Il 2013 segna l’inizio di una nuova era per Maserati", ha commentato, con soddisfazione, Marchionne spiegando che le vetture che usciranno da Grugliasco "sono cruciali per riposizionare il marchio e avviare una fase di espansione senza precedenti".

Dopo aver confermato la ferma intenzione di non chiudere gli stabilimenti in Italia, Marchionne ha assicurato che i risultati del Lingotto sono in linea con le aspettative. Anche per quanto riguarda i diciannove lavoratori di Pomigliano, che al momento sono in mobilità, i vertici della Fiat contano di trovare, al più presto, una soluzione. Insomma, il gruppo sta bene. Tuttavia, il mercato europeo dell’auto potrebbe non aver ancora toccato il fondo. Quello che, però, Marchionne non vuole è che la politica si intrometta nelle decisioni del Lingotto. "Le recenti polemiche sulla cassa integrazione a Melfi sono l’ennesima prova che la Fiat viene usata per fini politici - ha continuato l’ad della Fiat - usiamo la Fiat per ridare all’industria un futuro diverso e migliore".

Nel 2012 i ricavi del gruppo Fiat hanno raggiunto 84 miliardi di euro (in aumento del 12% rispetto al 201) con un margine della gestione ordinaria del 4,5% e un utile netto superiore a 1,4 miliardi di euro.

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