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"Troppi rischi come 80 anni fa": il monito di Mattarella sui rischi globali

Per i consueti auguri di fine anno al corpo diplomatico, Sergio Mattarella ha voluto mettere il focus sulla crisi di pace nel pianeta

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Il corpo diplomatico dello Stato, come consuetudine, è stato accolto al Quirinale per i saluti di fine anno. Durante l'incontro, il presidente della Repubblica ha scattato una fotografia dell'attuale scenario internazionale, sottolineando che "La guerra mondiale a pezzi, porta a un mondo in pezzi". Una citazione di Papa Francesco per il presidente Mattarella, efficace e be rappresentativa del momento, nonostante siano passati 10 anni da quando l'ha pronunciata il pontefice. Per evitare che questi conflitti si evolvano in qualcosa di ancora più grande e spaventoso, è necessario "ricercare un fattore comune da cui riprendere le fila di un confronto che consenta una proficua riforma strutturale del multilateralismo".

Sergio Mattarella ha sottolineato come i pericoli di oggi non siano uguali a quelli di 80 anni fa, ma non per questo sono meno insidiosi. Per tale ragione, ha proseguito, "dovrebbero indurci ad agire, subito, insieme. L'indebolimento del multilateralismo non poteva accadere in un momento peggiore, in cui tutte le sfide più grandi del ventunesimo secolo sono di carattere globale". Il mondo sta cambiando e le sfide dei singoli sono sempre meno frequenti, a fronte di una maggiore necessità di coinvolgimento.

Il 2023 è stato un anno impegnativo ma importante, come ha spiegato il presidente della Repubblica, perché la comunità mondiale del G20 ha visto per la prima volta l'inclusione "dell'Unione africana come membro permanente del G20: è il riconoscimento della legittima aspirazione degli oltre cinquanta Stati africani a svolgere un ruolo più rilevante e crescente nella scena internazionale". È un passo che l'Italia ha sempre sostenuto e sponsorizzato e che si è finalmente concretizzato sotto la presidenza dell'India.

"Il mio auspicio per il 2024 è che possa maturare un'accresciuta consapevolezza sulla necessità di imperniare i rapporti internazionali sul rispetto degli Stati, dei popoli, delle persone. Su cooperazione, solidarietà, condivisione di responsabilità", ha detto ancora il capo dello Stato rivolgendosi al corpo diplomatico.

Ha poi sottolineato che "ci allarmiamo per i danni inflitti al nostro pianeta da virus o da catastrofi naturali ma dobbiamo constatare che il pericolo maggiore arriva dagli sciagurati comportamenti di alcuni governi, da forze paramilitari, da gruppi terroristici".

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