RomaI grillini saltano di gaffe in gaffe. L'ultima ieri, in Senato, per aver sollevato un fantomatico caso «pianisti»: parlamentari che votano al posto dei colleghi assenti. Ma la loro denuncia s'è rivelata una stecca; altro che concerto di pianisti. I cinquestellati hanno postato sulla loro pagina Facebook un video che riprende il senatore del Pdl Lucio Malan che, al momento del voto lo scorso 4 giugno, si volta e pigia il bottone dello scranno della fila sopra di lui. Il tutto sotto l'occhio di un telefonino in mano a un grillino che esulta: «Maurì, due pianisti, possiamo fare nome e cognome eh...». Video su Facebook e relativa sequela di insulti al senatore pidiellino. Prima cantonata: il senatore Malan ha votato correttamente perché, in quel preciso momento, si trovava soltanto una fila sotto il suo posto tradizionale. Il pidiellino, per nulla intenzionato a far la parte del furbetto, s'è inalberato: «Per protesta non voterò più. Ho chiesto di essere messo in congedo e non potrò votare fino a quando un organo di questo Parlamento può permettersi di dire che i voti al Senato sono irregolari». La palla è passata al presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha preso le difese del pidiellino e ha invitato «gli autori del documento che viene riprodotto sul web a eliminare questa evidente, e uso di eufemismo, anomalia».
Sì perché - e qui sta l'altra cantonata dei pentastellati - i regolamenti parlamentari vietano le riprese. È stato sempre Grasso a ricordarlo: «È vietato fare riprese con videocamere o telefoni in Aula», ha ammonito i grillini, dando mandato a un'apposita riunione dell'ufficio di presidenza di «definire meglio l'utilizzo di questi mezzi».
Poi, in serata, il parziale dietrofront del capogruppo del M5S, Vito Crimi: «Mi scuso con Malan. Ma in quella seduta ci sono stati senatori che hanno votato per altri come Fromigoni e Giovanardi». E Malan: «Accetto le scuse di Crimi, ma le accuse fatte in Aula devono essere ritirate in Aula». E Giovanardi? Al Giornale spiega: «Il regolamento dice che dovere del parlamentare è essere presente in Aula e in commissione. Normalmente il voto è per alzata di mano. Poi, visti i tempi moderni, si usa il voto elettronico se richiesto da almeno 15 senatori. Ma prassi vuole che sia sufficiente essere presente e rendere chiaro il proprio voto. In quel momento ero a due metri dalla mia postazione e ho chiesto a Franco Carraro, mio vicino di banco, di pigiare il bottone al posto mio. E il segretario d'Aula ha certificato correttamente il mio voto».
Un caso, quello delle riprese in Aula, che ha un precedente nella scorsa legislatura. A Montecitorio, infatti, fu il dipietrista Franco Barbato a registrare alcune interviste clandestine ai colleghi e poi girarle alle tv. Emuli dell'ex onorevole dell'Idv, i grillini hanno però fatto due gaffe in una: hanno denunciato un voto irregolare che irregolare non è; e per farlo hanno commesso un'irregolarità. Sarà l'ansia da prestazione: dimostrare di essere più trasparenti di una pellicola di Domopak, fotografando, riprendendo, registrando tutto. La democrazia in streaming.
Quella, però, che non piace agli stessi grillini se utilizzata sulla loro pelle. Le loro assemblee avvengono rigorosamente a porte chiude e guai a contestare le decisioni del capo. Da qui l'idiosincrasia nei confronti dei giornalisti. Tutti, nessuno escluso. Persino Milena Gabanelli, ex eroina del Movimento e loro candidata al Colle. Lei, dalle (5) Stelle è finita nelle stalle. La sua colpa: accendere un faro sulla Casaleggio Associati per fare trasparenza dove non c'è.
Clamorosa denuncia in Aula: abbiamo beccato
il pianista Malan
Obiezioni da asilo infantile. Capita che si voti dal posto di un altro
Gravemente lesivo dare del pianista
a chi ha votato correttamente
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