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I grillini sul tetto della Camera E il Pd li sogna come alleati

I grillini sul tetto della Camera E il Pd li sogna come alleati

RomaEffetto sorpresa e un trolley blu per rimanere lì, sul tetto di Montecitorio, a oltranza con i viveri. Giocano a fare i radicali senza avere un Pannella nel motore, i grillini. E così barricaderi senza timoniere si beccano i cartellini rossi, i vigili del fuoco e la Boldrini che convoca l'ufficio di presidenza. Riprovateci. C'è da tremare pensando che qualcuno nel Pd sogna di fare maggioranza con questa truppa di saltimbanchi. Forse il pericolo è scampato, da ieri qualcosa si è incrinato.
L'okkupazione del parlamento contro il Ddl per le riforme costituzionali era stata studiata in segreto come un grande evento per rispondere all'atteggiamento dei partiti che «blindano» l'iter in vista del voto di martedì. «Saliamo lassù come gli operai: panini e birrette!». E così alle 18,41 l'undici composto da Castelli, Sibilia, Di Battista, Villarosa, Di Stefano, Nesci, Battelli, Gallinella, Spadoni, Artini, D'Ambrosio sale sul tetto della facciata principale di palazzo Montecitorio per esibire lo striscione sei metri per otto «La Costituzione è di tutti». Poi, sempre dall'alto del Palazzo la squadra lancia volantini sull'iniziativa che il Movimento Cinque Stelle intende promuovere fino a domenica nelle piazze italiane per il cosiddetto «Costitution Day».
Un gesto di protesta, anticipato da un tam-tam sul web per mobilitare il popolo Cinque Stelle a un flash mob nella vicina piazza San Silvestro. Twitta Grillo: «Un Parlamento di nominati, pieno zeppo di piduisti, in tempo di crisi e sotto ricatto di Berlusconi vuole modificare la Costituzione senza nemmeno rispettare le regole! Vi sta bene? I nostri parlamentari son sul tetto del Parlamento. Stanno per fare un gesto eclatante!». Più che eclatante fine a se stesso. Peggio. «Una pagliacciata, una cosa vergognosa» protesta il deputato Pd Ettore Rosato. Dura la presidente Boldrini che risponde a Riccardo Fraccaro che in aula annuncia «ogni mezzo possibile per impedire che si stupri la costituzione». «Qui non esiste “ogni mezzo” - bacchetta - Ogni mezzo si usa solo nel rispetto del regolamento». Furibondo il presidente della commissione Affari costituzionali, il pidiellino Francesco Paolo Sisto: «Sono saliti sul nostro palazzo e hanno appeso un cartello, in quest'aula abbiamo assistito a interventi immediati dei commessi contro chi protesta. Non ci si può gloriare di questo atteggiamento, perché ritengo che la discussione in aula viene turbata da questo gesto e occupare Montecitorio non è consentito a nessuno». In tarda serata, la resa dei conti con le scintille tra Pd e M5S, ex innamorati in crisi. Rosato chiede «conseguenze» per l'esposizione dello striscione. Gli risponde la grillina Giulia Grillo che bolla le sue parole come «finte e vuote» e gli da del meschino. Parole grosse. Angelo Tofalo, anche lui di M5S, aggredisce un commesso, la tensione si alza. Il vicepresidente Luigi Di Maio richiama all'ordine Giovanni Burtone (Pd) che difende il commesso.

Nulla di nuovo, solo inutile bagarre per qualche telecamere in più.

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