L'unica bestemmia proibita: impossibile criticare l'austerity

A quanto pare non si può bestemmiare l'Europa, questa Europa. Non si può neppure criticare, dubitare, riflettere, scantonare. Non si può perché gli uomini in grigio si offendono. È lesa maestà

L'unica bestemmia proibita: impossibile criticare l'austerity

A quanto pare non si può bestemmiare l'Europa, questa Europa. Non si può neppure criticare, dubitare, riflettere, scantonare. Non si può perché gli uomini in grigio si offendono. È lesa maestà. È attività sovversiva e anti tecnocratica. E in questo secolo di disillusi è l'ultimo tabù. O forse, come spesso accade, è solo un luogo comune. O paura. La paura di restare senza alibi. Di non farcela, di pentirsi, di non far parte del club delle grandi nazioni, di sentirsi soli. O paura che i tedeschi si vendicheranno, dimenticando che la signora Merkel magari ha un brutto carattere ma non ha baffi e svastiche. Fatto sta che di Europa non si può parlare. Non a voce alta. Non a Pontida, sostenendo quello che ormai molti pensano. L'Europa è un problema. Lo è adesso, se non cambia, se non svolta, se non si toglie la giacca, se non ha il coraggio di mescolare a patti e trattati un po' di buon senso.

Berlusconi ha detto che il governo non deve battere i tacchi davanti agli uomini dell'Unione. «Il limite del 3% all'anno e del fiscal compact ve lo potete dimenticare. Ci volete mandare fuori dalla moneta unica? Fatelo. Ci volete mandare fuori dalla Ue? Vi ricordiamo che versiamo 18 miliardi l'anno e ce ne ridate solo 10». Scandalo. Parla il commissario europeo Olli Rehn. E scuote le spalle. Ecco Enrico Letta che rassicura tutti dal G8 di Belfast. Epifani, segretario precario del Pd, si indigna: così indebolisce l'Italia. Qualcuno parla di euroscetticismo suicida.

Ma davvero Berlusconi è contro l'Europa? Se lo è siamo tutti euroscettici. Perfino i leader europei. La realtà è che Berlusconi ha detto quello che i governi sanno. Così non si può andare avanti. Ne è cosciente anche Berlino che quel limite l'ha superato nel 2003, così come Parigi che pure quest'anno sarà sopra i parametri. È successo anche a Olanda, Spagna, Gran Bretagna, Belgio. A Belfast, e non è un caso, la parola d'ordine è flexibility. Flessibilità sui trattati. Flessibilità sui conti pubblici. Si fa ma non si dice. Il pareggio di bilancio non è più un dogma. Il tre per cento, quel rapporto sacro tra deficit e Pil, si colora di zone grigie. Magari si pecca, ma poi ci si confessa. Solo che per ottenere tutto questo serviva la benedizione americana. Obama ha detto chiaramente che l'Occidente non può permettersi un'Europa che va a tre cilindri.

Non per solidarietà, ma perché così affondano tutti. Allora, toglietevi la giacca e ricominciate a lavorare, con meno tasse e meno burocrati. L'Europa era un sogno, bellissimo. I suoi veri nemici sono gli uomini in grigio.

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