I votanti non dovrebbero superare il 60%, in netto calo rispetto al 65 del 2009

RomaComplice una bella giornata di sole, ma anche i toni respingenti della campagna elettorale, il partito del non voto ha stravinto sull'antipolitica che ha scelto di entrare dentro le istituzioni.
Ieri sera, quando sono arrivati al Viminale i dati di circa la metà dei comuni, l'affluenza alle urne per le elezioni europee era data al 58,14 per cento. Alle precedenti votazioni il dato finale era del 65,18. Molto più alta la partecipazione alle Amministrative che, sempre alle 23 e su circa la metà dei comuni, era al 71,38%. Per gli italiani è più importante il voto locale di quello per scegliere gli eurodeputati da mandare a Strasburgo.
Gli elettori, non hanno risposto in massa alla ampia offerta politica del voto per Strasburgo. Dagli ultra europeisti di Scelta europea, all'euroscetticismo di Lega e Fratelli d'Italia, il popolarismo conservatore di Forza italia e Nuovo centrodestra. La sinistra nella versione identitaria (Lista Tsipras) e nuovista (il Pd del premier Matteo Renzi). E, soprattutto, non è bastata la presenza di un partito anti politica e anti sistema come il Movimento 5 stelle. Quasi un elettore su due ha preferito non votare.
In generale, l'affluenza è in linea con il resto d'Europa dove le percentuali di cittadini mobilitati per eleggere i rappresentanti all'Europarlamento è sempre più bassa dell'Italia (ieri al 43,11%, poco sopra il 43% del 2009). In barba alla riforma delle istituzioni europee che hanno dato più potere al Parlamento.
Partecipazione maggiore al Nord che al Sud. I dati del Viminale delle 19 davano l'affluenza più alta in Emilia Romagna (52,3%) e Lombardia e Piemonte poco sopra il 50%, Toscana, al 49% e Umbria al 51,5%. La più bassa in Sicilia (28,5%) e nelle altre regioni meridionali, dal 10,6% della Calabria (31,9%) e Campania (34%). Dati sicuramente influenzati dalla domenica di sole e dalla possibilità di votare, anche se un solo giorno, fino alle 23. Affluenza bassa a Roma (alle 23 il 51,93%), anche per il caos negli uffici elettorali.
L'Italia è in compagnia della Germania, dove la partecipazione è stata del 48%, quasi cinque punti meno delle elezioni del 2009. Al contrario, in Spagna e in Francia è aumentata. A Madrid ieri sera si prevedeva una partecipazione del 60%, dal minimo storico del 55% del 2009.
Ieri sera, a urne aperte, nei partiti si sprecavano interpretazioni di segno diverso (spesso opposto) della bassa partecipazione. Un dato che penalizza i partiti tradizionali - secondo alcuni - perché gli elettori del Movimento 5 stelle o quelli della Lega Nord in versione anti euro sono più motivato.

Una stanchezza della politica generalizzata, secondo altri, provata in particolare dal boom di astensioni nel Sud. Il segno che la fiammata grillina si sta spengendo per lasciare spazio a il più classico dei comportamenti anti politici, cioè il non voto.

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