Ilaria Salis senza vergogna, la fornaia antifà e Garlasco: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le parole di Raffaele Sollecito sui giudici, il nuovo questore di Monza e i controlli di polizia

Ilaria Salis senza vergogna, la fornaia antifà e Garlasco: quindi, oggi...
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- La Perla, azienda dell’intimo di lusso, è salva. Dice Elly che è merito della “lotta tenace e combattiva delle sue sindacaliste e lavoratrici”. Eh no, cara Schlein. Perché senza un “padrone” che ci mette i soldi necessari a rilanciare il marchio, i lavoratori sarebbero tutti a casa e l’azienda in fallimento. Cioè: quello che voglio dire che l’unico modo per difendere il posto di lavoro non è fare scioperi e indire battaglie sindacali, ma che un investitore creda in un prodotto capace di piacere la mercato. Ma vaglielo a spiegare.

- Su una cosa ha ragione da vendere Raffaele Sollecito, un tipo non proprio simpatico. “I giudici dovrebbero provare cos’è il carcere”. Ed è vero. Solo così avrebbero la contezza di cosa significa privare della libertà personale un uomo “mentre” si svolgono le indagini e accusarlo di ogni nefandezza prima ancora che gli indizi possano trasformarsi in prove vere e proprie. Quello che sta accadendo ad Andrea Sempio, cioè le fughe di notizie dalla Procura utili solo a disegnare il nuovo mostro, sono già di per se una galera. Se Sempio è innocente, e al momento non vi è motivo per credere qualcosa di diverso, allora qualcuno gli sta rovinando la vita senza motivo. Ed è intollerabile.

- L’ex comandante della Mobile di La Spezia, condannato per falso aggravato e calunnia per i casi della Diaz a Genova, è diventato questore di Monza. Ilaria Salis e la sinistra stanno sbraitando: è uno scandalo, assurdo, eccetera eccetera, eccetera. Ed è un incredibile paradosso. Anzi: sono proprio senza vergogna. Mi spiego. Filippo Ferri fu condannato nel 2012 a 3 anni e 8 mesi e a 5 di interdizione dai pubblici uffici. Da allora sono passati 13 anni, quindi il questore ha scontato la sua pena (in parte ai domiciliari) ed è rimasto a lungo lontano dalla divisa. Dunque mi chiedo: ma davvero quelli che sostengono l’importanza dei permessi premio ai killer, quelli de “il carcere deve essere rieducativo”, quelli che hanno sostenuto il lavoro in hotel dell’assassino Emanuele De Maria, che poi c’è ricascato, vogliono per Ferri la condanna perenne? Fatemi capire: l’unico che non merita il reinserimento è il poliziotto? Quindi secondo questi signori è giusto che un condannato per omicidio, prima che finisca di scontare la pena, lavori in hotel a contatto con il pubblico ma un funzionario dello Stato, incappato in una condanna decisamente più lieve, dovrebbe nascondersi per il resto della sua vita?

- Vi ricordate il caso della fornaia antifà di Ascoli? Oggi l’assessore alla Polizia locale e vice presidente della Regione Marche, Filippo Saltamartini (Lega), ha risposto ad una interrogazione in merito e ha spiegato: "Sarebbe stato opportuno che questa attività di identificazione si svolgesse con modalità diverse da come è avvenuto, ma rientra nel pieno delle attività delle forze di polizia”.

Insomma: “Si può scrivere quello che si vuole nei manifesti, è costituzionalmente tutelato, che non viene meno con un'identificazione. Gli operatori non volevano incidere sulla libertà di stampa degli autori”. Tradotto: se la fornaia si fosse limitata a dire il suo nome e tanti saluti, avremmo risparmiato un sacco di tempo. E di polemiche inutili.

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