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Imu, nove ipotesi di riforma: ecco le proposte di Saccomanni

Dall’abolizione dell'imposta all’incremento della detrazione, fino alla deducibilità per le imprese: le ipotesi. Saccomanni: "Ora scegliete". Ma Brunetta: "Basta con le ipotesi"

Imu, nove ipotesi di riforma: ecco le proposte di Saccomanni

Nove proposte per riuscire a risolvere il nodo dell'Imu e trovare la giusta sintesi tra il Pdl, che propone di abolire tout court l'imposta sulla prima abitazione, e il Pd, che smania di far pagare i più ricchi. Così il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha pubblicato sul sito del dicastero le nove ipotesi di riforma dell’Imu su cui i tecnici del governo Letta stanno ragionando. "Serve un chiarimento delle implicazioni concrete delle varie proposte - ha spiegato il ministro nella presentazione - nella consapevolezza che le scelte politiche debbono basarsi su adeguati approfondimenti tecnici". Ma nelle 105 pagine di report, Saccomanni affonda l'ipotesi di esenzione totale dell'imposta. Una presa di posizione che manda su tutte le furie i vertiuci del Pdl che invitano il premier Enrico Letta a mantenere gli impegni presi.

La dead line è il 31 di agosto. Dietro l'angolo, insomma. Dall’abolizione totale dell'imposta sulla prima casa all’incremento detrazione di base da 200 fino a 500 euro all’esenzione selettiva fino alla deducibilità per le imprese: per non arrivare all'ultimo momento senza niente in mano i tecnici di via XX Settembre scodellano nove proposte in extremis (leggi il documento). Come spiega il documento del Tesoro, la cancellazione della prima rata dell'Imu, che è stata sospesa fino a settembre, ha effetti negativi sul gettito dell'anno in corso per 2.426,4 milioni di euro. Di questi circa 2,1 miliardi sono ascrivibili alle abitazioni principali, circa 0,3 miliardi alla componente terreni e fabbricati rurali. L’abolizione della prima rata è la nona ipotesi presentata nel documento e "comporta una perdita di gettito che si riflette interamente in una riduzione delle entrate comunali". Il meccanismo più semplice per attuare una compensazione è quello di assegnare agli enti la metà del gettito riscosso nel 2012, come risulta dai versamenti F24 a livello comunale dello scorso anno. "Questo meccanismo di compensazione - si legge nel report di Saccomanni - eviterebbe comportamenti opportunistici da parte di Comuni che potrebbero aver aumentato l’aliquota solo in previsione di maggiori trasferimenti compensativi relativi all’Imu 2013". La compensazione potrebbe avvenire aumentando le risorse del fondo di solidarietà comunale. L’intervento non presenta particolari profili di criticità per i contribuenti. Tra i pro e i contro, però, il ministro fa notare che questa misura "non affronta i problemi strutturali del prelievo immobiliare".

Tra le ipotesi prospettate, però, l'esenzione totale dell'imposta sulla prima abitazione non trova particolar favore da parte del ministro dell'Economia. "Non sembra pienamente giustificabile sul piano dell’equità ed efficienza del tributo", ha spiegato Saccomanni sottolineando come la misura avrebbe "un effetto fortemente regressivo: il beneficio aumenterebbe al crescere del reddito complessivo". Una stoccata che non piace affatto al Pdl che aveva accettato di appoggiare il governo Letta in cambio di un piano economico condiviso. Piano che comprende l'abrogazione dell'imposta sulla prima casa. "Le analisi, gli scenari e le simulazioni del Mef sono sempre utili per approfondire, ma ora è il tempo delle decisioni - ha commentato il presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone - l'Imu sulla prima casa va abolita. Pacta sunt servanda". Molto duro anche il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta che respinge al mittente il "lavoro da ufficio studi" compilato dai tecnici del Tesoro. "Oggi occorre fare delle scelte che si basano sull’assunzione di responsabilità politiche, in virtù degli impegni presi non solo a livello di maggioranza, ma anche, soprattutto, nei confronti del Paese", ha spiegato l'ex ministro facendo leva sugli impegni presi del governo sulla riforma della tassazione degli immobili. Riforma che deve passare, senza se e senza ma, attraverso l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa.

"Non è più il momento delle rassegne - ha concludo Brunetta - non è più il momento delle ipotesi".

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