Politica

Imu, decreto approvato non si paga seconda rata. Ma scoppia la baggare in Aula

La presidente della Camera ha applicato la "ghigliottina" ponendo direttamente in votazione il dl e superando l'ostruzionismo dei Cinque stelle. È la prima volta che accade a Montecitorio. La decadenza del decreto avrebbe potuto far resuscitare l’Imu. Scoppia la rissa. Il M5S: "È morta la democrazia, blocchiamo il Parlamento"

Imu, decreto approvato non si paga seconda rata. Ma scoppia la baggare in Aula

Via libera nell’aula della Camera al decreto Imu-Bankitalia, che diventa così legge. L’Aula della Camera ha votato il dl dopo l’applicazione della "ghigliottina" (o tagliola, come si dice in gergo) da parte della presidente Boldrini, che ha di fatto eliminato, in un colpo solo, l'ostruzionismo dell'opposizione, tesa a perdere tempo e arrivare così alla mezzanotte, scadenza ultima per l'approvazione del decreto. I sì sono stati 236, i no 209. La decadenza avrebbe potuto far resuscitare l’Imu. A causa dell’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle (ma non solo) la presidente della Camera Laura Boldrini ha deciso di applicare la "ghigliottina" sul dl Imu-Bankitalia, ponendolo direttamente in votazione: iscritti a parlare, infatti, c'erano 174 deputati fra M5S, Sel e altri partiti.

Bagarre in aula. A votazione aperta i deputati M5S si sono gettati sul banco del governo occupandoli e hanno cominciato a fischiare usando dei fischietti. Alcuni erano imbavagliati. È scoppiata quasi una rissa. I deputati dei Fratelli d'Italia hanno buttato monete di cioccolata. I commessi hanno provato a fermare i deputati pentastellati ma senza riuscirci. È arrivato anche Fabio Rampelli di Fdi, sventolando una bandiera tricolore che i commessi in non sono mai riusciti a togliergli dalle mani. Dai banchi del Pd qualcuno ha urlato "fascisti, fascisti". I deputati di Sel dopo il voto finale hanno cantato a squarciagola "Bella Ciao". A seduta sospesa nessuno abbandona l’Aula. I Cinque stelle rispondono cantando "l’Inno di Mameli" e occupando i banchi del governo. "Abbiamo chiesto le dimissioni e denunceremo il questore Dambruoso", annuncia il vicecapogruppo M5s alla Camera, in merito a un presunto schiaffo che il questore Giuseppe Brescia avrebbe dato alla deputata Cinque Stelle Loredana Lupo.

"Il Presidente Laura Boldrini da oggi rappresenta quanto di più infimo le istituzioni italiane rappresentino. Una serva del potere, questo è davvero il punto di non ritorno, lei, voi, forse non vi rendete conto che d’ora in poi è guerra vera. Non vi daremo più pace o tregua, non esisteranno ragionamenti da fare insieme, con la mafia noi non parliamo", ha detto il deputato M5s Manlio Di Stefano su Fb.

Ancorea più duro il commento di Riccardo Nuti: "Oggi sono stati stracciati da Boldrini, con la complicità di governo e partiti, il regolamento e la Costituzione che non esistono più. Oggi, con il precedente della tagliola da parte della presidente della Camera, è morta la democrazia e non c’è più motivo di proseguire con i lavori parlamentari. Blocchiamo il Parlamento".

La decisione della presidente della Camera di applicare la tagliola era "obbligata", ha detto il ministro Dario Franceschini, che quanto all’atteggiamento dell’opposizione osserva: "Ci sono limiti che vengono costantemente superati". "Sostegno al comportamento della presidente Boldrini che è ineccepibile - ha detto il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza - di fronte a un decreto a rischio decadenza ha deciso di utilizzare tutta la sua funzione. La responsabilità di una scelta così forte come la tagliola, però, è in capo all’opposizione che vuole solo lo sfascio. Dopo l’attacco al presidente Napolitano un’ennesima pagina bruttissima di M5S".

Dopo la protesta andata in scena in aula della Camera sul voto finale al decreto Imu-Bankitalia, i grillini bissano con l’occupazione delle commissioni. La prima è stata la commissione Giustizia, riunita per esaminare il decreto legge carceri: si sono presentati in massa chiedendo di far partecipare anche i deputati non componenti della commissione stessa. Per problemi di sicurezza, poiché l’aula della commissione non riusciva a contenere tutti i presenti, la seduta è stata sospesa. Quindi, la stessa scena si ripete nella sala Mappamondo di Montecitorio, dove si sta riunendo la commissione Affari costituzionali sulla riforma elettorale.

Tutti i deputati 5 Stelle hanno un fazzoletto bianco al collo e dall’interno dell’aula della commissione si sentono applausi e qualche grido.

Commenti