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le inchieste a luci rosse

«Ci sono politici di Palazzo Vecchio intercettati, sia di destra che di sinistra». Le voci incontrollate sullo scandalo escort a Firenze dilagano. I magistrati sono venuti a conoscenza di un traffico di 300 ragazze che andava avanti da anni nelle stanze del potere fiorentino. Coinvolti albergatori, imprenditori, avvocati, ma sull'agenda dell'Ape Regina, la romena 42enne, Adriana, ci sarebbero anche tanti politici.
Da indiscrezioni che trapelano dalle stanze della procura e dalle aule consiliari di Palazzo Vecchio ora si scopre che alcuni di loro avrebbero usato anche auto blu del Comune per andare a prendere le escort, e che qualcuno vicino all'ex assessore Pd al Traffico e alla Mobilità, Massimo Mattei (dimessosi la settimana scorsa per «motivi di salute») avrebbe reclutato e avvicinato alcuni politici di destra e di sinistra alle escort. Gli inquirenti sospettano che durante gli incontri sessuali e i festini a luci rosse che si svolgevano in due hotel di Firenze, si facesse anche uso di cocaina.
Quindi dopo l'appartamento gratuito che la escort romena aveva ottenuto dal Consorzio di cooperative «Il Borro» tra il 2011 e il 2012, del quale l'ex assessore Mattei era presidente, dopo le due utenze telefoniche di Palazzo Vecchio dalle quali partivano le chiamate verso l'Ape Regina, adesso si aggiungono anche le auto blu sulle quali Adriana e altre sarebbero salite. Emerge anche che uno dei soci costituenti della cooperativa «Il Borro», che pagava la casa alla escort, era Antonino Cantone, dal 2009 al 2011 autista personale di Mattei.
L'ex assessore ha spiegato con una lunga lettera la sua amicizia con la romena, e di non aver avuto alcun sospetto «che lei potesse fare un altro “tipo di lavoro”».

Intanto l'ex capo segreteria di Mattei, finito nelle intercettazioni hot, dove Adriana racconta di un rapporto sessuale consumato nella sala conferenze dell'assessorato in via Giotto e interrotto dalla donna delle pulizie, nega qualsiasi incontro, e risulta adesso in ferie.
Il pm Giuseppe Bianco, titolare dell'inchiesta «Bella vita», sta convocando in procura politici e funzionari, nomi emersi dai cellulari intercettati, quali persone «informate sui fatti». La escort saga continua...

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