
È l'ora del lamento dei diversamente democratici (e non solo), cioè di coloro a cui l'incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi nella sede del Pd proprio non è andato giù. E così c'è Gianni Cuperlo che si dice sorpreso dalla formula della "profonda sintonia" utilizzata dal segretario, che critica il metodo renziano che ha portato alla riabilitazione di Berlusconi, che tuona che "così non ha senso, non si può andare avanti" e che "c’è bisogno di un governo che abbia la fiducia del principale partito". Poi c'è Stefano Fassina che, rispondendo a L'Intervista di Maria Latella su Sky, dice di essersi "un po' vergognato" perché "quel colloquio è stato un errore che non andava fatto", ma poi spazza via il campo da ogni ipotesi di scissione e propone una consultazione online degli iscritti del Pd sulla proposta di riforma della legge elettorale. La rivista Italianieuropei, diretta da Massimo D'Alema, ha scritto un editoriale perentorio: "Renzi deve unire il Pd. C’è chi lo consiglia di fare da solo, di governare per cooptazione, di dividere e marginalizzare chi non è d’accordo. Ma è una tentazione elitaria, che non ha mai ha portato bene nel campo riformista". Persino Eugenio Scalfari si è scomodato a criticare aspramente il rottamatore: "Il Pd rischia di somparire. Adesso c'è solo il partito di Renzi. Matteo ha riportato Berlusconi al centro della scena e ha commesso un errore fatale".
Nel coro di indignazione si è inserito persino il redivivo Antonio Ingroia: "Dopo la visita ad Arcore lo spregiudicato Renzi ricambia il favore ed accoglie nella sede del Pd il pregiudicato Berlusconi, battezzando nuove larghe intese che sono persino peggio di quelle attuali". Scontata invece la reazione del Movimento 5 Stelle. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ha detto la sua: "Renzi ha riesumato Berlusconi, un personaggio che politicamente era game over". Nichi Vendola ha avvertito il segretario democratico: "Non credo che Renzi e Berlusconi abbiano sottoscritto patti d’acciaio. Ma se così fosse, sarebbe un patto con il diavolo e a Renzi consiglierei di proteggersi il collo da un Berlusconi che ogni volta che ha abbracciato il suo avversario, lo ha poi morso sul collo". Anche gli esponenti di Ncd hanno fatto sentire la loro voce. Il leader Angelino Alfano ha minacciato: "Non ci faranno tornare all'ovile, si scordino di fare la legge elettorale senza di noi, si scordino di farla contro di noi".
Fabrizio Cicchito a poche ore dal fatidico incontro è ricorso a un paragone storico un po' azzardato: "Renzi e Berlusconi stanno firmando il patto Molotov-Ribentropp, quello che portò alla spartizione della Polonia tra Stalin e Hitler". E oggi ha rincarato la dose: "Bisogna mediare, l'intesa a due finirà per provocare una crisi di governo". Al momento però sono i detrattori di Renzi e del Cav a essere in crisi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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