Gli insegnanti hanno scritto al sindaco per dissociarsi dai blitz dell'ex senatore Pd

Gli insegnanti hanno scritto al sindaco per dissociarsi dai blitz dell'ex senatore Pd

RomaChissà che impegni elettorali prenderà con i seienni di Fiumicino. Più merendine per tutti? Intervallo di un'ora a scuola? Più giocattoli all'asilo? È andato anche lì, nelle materne, a spronare l'elettorato alle prese con le pappine e i pastelli, per riportare il Pd al governo di Fiumicino (piccolo comune ma grossi affari con l'aeroporto di mezzo) con lui come sindaco. Le tappe del tour scolastico di Esterino Montino, ex capogruppo Pd e vicepresidente della Regione Lazio, ex senatore, una vita di incarichi (Comune di Roma, Provincia), coi Ds e poi Pd, finora sono: campagna elettorale alla scuola materna ed elementare Coni Zugna di Fiumicino, poi alla materna Colombo, quindi al Faro Incantato (materna ed elementare), quindi alla scuola di Aranova e poi alle medie di Porto Romano, pubblico più maturo. Il preside e gli insegnanti di una delle scuole visitate dal candidato sindaco Pd hanno scritto una lettera al sindaco uscente (e lui al Provveditorato) per dissociarsi dai blitz elettorali di Montino, ma i più inferociti sono i genitori, costituiti in un comitato spontaneo che ha attaccato manifesti sui muri delle scuole e ha vergato una lettera pubblica: «Il candidato sindaco per la coalizione del centrosinistra - scrivono furenti i genitori - ripetutamente si è introdotto nelle aule interrompendo il regolare svolgersi delle lezioni. Da genitori ci siamo sentiti offesi, violati, spodestati. Non si guardi ad altri interessi che non siano quelli dei ragazzi, non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese. Non si tenti di fare carriera sulla loro pelle».
Ma l'ex vicepresidente della Regione Lazio ha un'attenzione speciale verso l'infanzia. Quando scoppiò lo scandalo Fiorito, uscirono le spese folli fatte anche dal suo Pd, di cui Montino era capogruppo regionale. Oltre a 100mila euro in convegni, cene, hotel a cinque stelle, 740mila euro in manifesti, 41mila euro a Teleuniverso, spuntarono 4.500 euro spesi sotto Natale all'Enoteca della Tuscia. Memorabile la spiegazione del capogruppo Pd per quella spesa coi soldi pubblici della Regione: «A Natale abbiamo fatto regali ai bambini senza reddito, un atto di solidarietà». Bottiglie di Sauvignon ai bambini poveri? Sicuramente più gradite, ai genitori, dei suoi tour elettorali a scuola.
Ma non è l'unico infortunio della lunga carriera politica di Esterino Montino, da segretario della Cgil-Federbraccianti ai vertici dei Ds e Pd laziali fino al Senato. Quando esplose l'affittopoli in salsa vaticana, con le case date ai vip a canoni ridicoli, ci finì dentro anche lui, insieme alla moglie, Monica Cirinnà. Si scoprì che il senatore Montino e la moglie vivevano, dal 1998, in una bella casa di 110 metri quadrati tra Lungotevere e piazza Navona, proprietà di Propaganda Fide, congregazione che possiede centinaia di immobili a Roma. Il canone? 360 euro al mese, invece dei 2.500-3000 valore di mercato.
Meravigliosa, anche in quel caso, la spiegazione del valoroso Montino. «Era un appartamento che nessuno voleva, perché ci abitava un ragazzo con problemi psichici che l'aveva mandato in malora. Quello che aveva preso a martellate la fontana di Trevi». Nessuno voleva quei 110 metri vicino a Piazza Navona a 360 euro al mese di canone, e quindi l'ha preso il senatore e poi vicepresidente della Regione Lazio, Esterino Montino.

Che poi ha lasciato lo scranno a Palazzo Madama per dedicarsi alla sua terra d'origine, Maccarese e Fiumicino, per lasciare il posto a nuove leve in Parlamento. Quali? Tipo Monica Cirinnà, sua moglie, eletta tre mesi fa senatrice del Pd.

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