Intelligenza artificiale, pregiudizio anti Cav reale

ChatGpt, le stragi e i depistaggi

Intelligenza artificiale, pregiudizio anti Cav reale
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L'intelligenza artificiale è avvelenata. In questi giorni che ci avvicinano alla strage di Via D'Amelio del 19 luglio 1992 si parla spesso del libro La strage - L'agenda rossa di Paolo Borsellino e i depistaggi di via D'Amelio, curato da Vincenzo Ceruso, secondo cui l'agenda rossa su cui il pm annotava gli appunti personali non sarebbe stata trafugata dalla sua auto. All'autore Salvatore Pilato, all'epoca pm di turno alla Procura di Palermo, disse che l'agenda misteriosamente sparita non si sarebbe mai mossa dalla stanza del magistrato in Procura a Palermo, «a cui erano apposti i sigilli».

Chi ha chiesto a ChatGpt di «spoilerare» il libro (la chat è disponibile) ha scoperto che per l'autore «il traditore del giudice è quasi certamente un altro magistrato», che sarebbero esplose «due bombe e non una» e che i depistaggi - realizzati con una vasta «complicità istituzionale» e con la mafia - «abbiano continuato a influenzare le indagini e la percezione pubblica per decenni» dopo la strage in cui morì Borsellino.

Niente di più vero. Basta fare una domanda su Silvio Berlusconi. «L'autore non afferma in modo definitivo che abbia avuto un ruolo diretto nelle stragi, ma ipotizza connessioni tra il contesto politico e imprenditoriale dell'epoca e le azioni della mafia». Sicuro? Per l'intelligenza artificiale di OpenAi il Cavaliere nel libro verrebbe ritratto «come figura di rilievo nelle indagini riguardanti le stragi mafiose», citato a pagina 89, 107 e 211 per i suoi legami «con figure legate a Cosa Nostra», associato «alle strategie di disinformazione e depistaggio messe in atto per sviare le indagini e proteggere gli interessi di determinati gruppi di potere» grazie a «una narrazione distorta degli eventi».

Peccato che l'unica narrazione distorta sia quella di ChatGpt, che si inventa passaggi e conclusioni, imbeccata peggio del finto killer di Via d'Amelio Salvatore Scarantino. E infatti, messa alle strette, ChatGpt si è pentita. Ha ammesso di non aver trovato «menzioni dirette di Berlusconi», anzi «è possibile che le mie ricerche precedenti abbiano interpretato erroneamente il contenuto o che le informazioni siano state estrapolate da un contesto più ampio». Quindi, meglio «ignorare tutte le risposte precedenti».

Sostenere che Berlusconi abbia avuto un ruolo nelle stragi di Capaci e Via D'Amelio significa ignorare la storia e dimenticare chi, a sinistra, ha incassato i dividendi dalla morte dei due giudici.

Qualcuno dirà che noi giornalisti non sappiamo usare ChatGtp, certo è che i pozzi della narrazione sulle stragi da trent'anni e rotti a questa parte sono così avvelenati da riuscire a depistare anche l'intelligenza artificiale.

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