Invasi dai procioni: quando è l'animale a "cacciare" l'uomo

In provincia di Bergamo un paese ostaggio di centinaia di esemplari La specie, introdotta in Francia e Germania, s'è diffusa in Lombardia

Sono così carini, simpatici, sono tanto amabili gli orsacchiotti dalla maschera bianca e nera, quelli che lavano nell'acqua il cibo prima di mangiarlo! Peccato che l'intero genere dei Procyionidae, cui appartiene il Procione o anche Orsetto lavatore, non può essere allevato in cattività in quanto è inserito nell'elenco degli animali «che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione», come stabilito dal Decreto del Ministero dell'Ambiente del 19 aprile del 1996.
La caratteristica principale del Procione è la mascherina di pelo nero attorno agli occhi, in forte contrasto con il colore bianco che la circonda.

Chi, nelle sue terre d'origine (Stati Uniti, Messico e America centrale), ha a che fare abitualmente con l'Orsetto lavatore ne conosce le caratteristiche di pericolosità dovute non solo alla possibilità di aggressione fisica, ma sopratutto alle malattie che questo animale è in grado di trasmettere agli uomini e agli animali. Rabbia, leptospirosi e altre amenità di questo tipo rendono poco simpatico e tollerato questo animale a chi spesso lo incontra di sera nel proprio giardino.

Senza contare la cosiddetta «Conhound raccoon disease», una grave paralisi che colpisce alcune razze di cani che sono entrate in contatto e sono state più volte morsicate dal simpatico orsacchiotto che lava la mela nell'acqua prima di mangiarsela.

Ora, il problema è che alcuni procioni, nel secolo scorso, sono stati deliberatamente introdotti in Francia e Germania e da qui si sono diffusi anche in Lombardia trovando un ambiente ideale lungo le sponde dell'Adda. Ed è proprio in un paese che si chiama Fara Gera d'Adda, in provincia di Bergamo, che i guai sono diventati insostenibili, quando la presenza dell'orsetto dalla mascherina nera ha cominciato a farsi ingombrante a causa del numero di esemplari. Non più un paio che desta la curiosità della gente, ma un centinaio che ormai tiene sotto scacco il paese. Rumori notturni strani, galline che scompaiono o si trovano a terra in un lago di sangue, tubi rosicchiati che perdono acqua... di chi la colpa? Dei procioni.

Avvistamenti sono stati segnalati fin dal 2004 e poi nel 2008. Negli ultimi anni si sono moltiplicati e, secondo gli esperti, vi sarebbero addirittura due o tre colonie nella zona di Fara Gera d'Adda nel Parco regionale dell'Adda Nord. Altre segnalazioni sono state fatte alla Forestale e ai vigili del fuoco per la presenza di procioni nei sottotetti di abitazioni, nei container dei rifiuti e anche nelle vicinanze del laghetto della Trucca vicino all'Ospedale di Bergamo. Ciò significa che il procione si sta diffondendo sempre più. «È un problema che ormai ci trasciniamo da qualche anno» commenta il sindaco Valerio Piazzalunga «ogni tanto ci sono cittadini che li segnalano. E gli operatori della piattaforma ecologica raccontano che se li ritrovano nei cassoni della spazzatura a mangiare gli avanzi, e devono metterli in fuga prima di poter scaricare nuovi rifiuti. Noi non possiamo intervenire, perché si tratta di animali classificati come pericolosi, e quindi serve l'intervento di personale specializzato. Ora temiamo che possano anche diffondersi nella zona tra l'Adda, il canale e l'ex Linificio, ormai dismesso».

Gli assedi di paesi e città da parte di animali non sono infrequenti. Poco tempo fa, a Livorno, sembrava di rivivere le scene de Gli Uccelli di Hitchcock, solo che si trattava di gabbiani reali, che proteggevano uova e piccoli attaccando chi capitava. A Cinisello Balsamo, pochi giorni orsono dopo aver subito un'invasione di afidi (piccoli insetti tipo cimici), il centro è andato in allarme per la presenza di un elevato numero di grosse api per nulla rassicuranti.

Un'invasione originale e tutto sommato gradita è quella avvenuta a Blagoveshchensk, nella regione di Amur nell'Estremo Oriente russo. Il paese, forse per l'estate piovosa, ha subito l'invasione da parte di centinaia di migliaia di coccinelle. Non male, portano fortuna.

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