Ironico e irriverente: sapeva far ridere tutti

L’autoironia è sempre stato un tratto distintivo dei racconti che utilizzava per mettere a proprio agio i suoi interlocutori Indifferente alla dittatura del politicamente corretto, sapeva sempre scherzare su di sé. Ecco le barzellette più famose, diventate un must dei suoi comizi. Come quando immaginò il suo incontro in Paradiso con il Padre Eterno...

Ironico e irriverente: sapeva far ridere tutti
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Indifferente alla dittatura del politicamente corretto.

Silvio Berlusconi era figlio di altri anni, di un’altra epoca, e per quanto capace di reinventarsi sempre, questa sua inclinazione ha avuto come vessillo la passione per le barzellette. Spesso irriverenti, talvolta imbarazzanti, quasi sempre capaci di stemperare la tensione. Ecco le più famose.

«Un aereo sull’Atlantico, a bordo Biden, Putin, Berlusconi, il Papa e un suo assistente. I piloti si accorgono che per un tragico errore è stato riempito solo un serbatoio e l’aereo precipiterà entro 5 minuti. Prendono i primi due paracadute e lasciano i quattro che restano ai cinque passeggeri. Biden afferra il primo e spiega: “Questo tocca a me, sono l’uomo più potente dell’Occidente”. Putin prende il secondo: “Questo spetta a me perché sono l’uomo più potente dell’Oriente”. Silvio Berlusconi si fa avanti: “Questo spetta a me perché io sono – lo sanno tutti – il politico più intelligente del mondo”. L’assistente del Papa allora dice: “Santità, ecco, prenda il suo paracadute”. Il Papa replica: “No grazie caro, sono vecchio, ho vissuto una vita lunga e felice, mettilo tu”. E l’assistente replica: “Ma guardi che ne sono rimasti due”. “Come mai?”, chiede il Papa.

“Eh – risponde l’assistente - il politico più intelligente del mondo si è buttato con il mio zainetto”».

«Incontro tra D’Alema e Bertinotti. Il primo dice al secondo che Berlusconi è morto dopo essersi buttato dall’ultimo piano della sede di Forza Italia avvolta dalle fiamme innescate da un cerino casualmente buttato a terra da un militante del Pds dopo che l’auto di un altro compagno s’era rotta perdendo benzina sotto la sede azzurra. Bertinotti chiede dunque a D’Alema se il leader di Forza Italia sia morto carbonizzato o sfracellato, e D’Alema risponde che Berlusconi era rimbalzato diverse volte tra il telo dei pompieri, l’asta di una bandiera, i panni stesi delle case popolari, i cavi dell’alta tensione. E a Bertinotti che chiede “ma allora? Ma come è morto?”, D’Alema risponde sospirando: “Abbiamo dovuto abbatterlo”».

«Berlusconi e i figli sorvolano una manifestazione della Cgil a piazza San Giovanni. Visti i manifestanti arrabbiati, pensa di buttare giù una banconota da 100mila euro. La figlia suggerisce di lanciarne due da 50 per far felici due persone, il figlio rilancia: “Buttane giù 5 da 20mila e ne fai felici cinque”. Interviene il pilota: “a dotto’ perché non se butta lei così li fa felici tutti?”».

«Berlusconi è morto e viene ammesso in paradiso. Lì mette a posto le cose in un mese, e viene chiamato dal Padre Eterno.

Un incontro che dura tre ore. All’uscita gli angeli e gli arcangeli sentono il Padre Eterno dire a Berlusconi: “La tua idea di trasformare il paradiso in una società per azioni è geniale. Ma non ho capito perché io dovrei fare il vice presidente”».

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