Irpef, la polemica continua. Gasparri e Calderoli: "Denunceremo Renzi"

Dopo lo scontro con Grasso e i tecnici del Senato, Renzi mostra il cedolino con gli 80 euro promessi. Ma rischia la denuncia

Irpef, la polemica continua. Gasparri e Calderoli: "Denunceremo Renzi"

Non si placa lo scontro politico sul bonus Irpef di 80 euro e sulle rilevazioni dei tecnici del Senato. Dopo gli stracci che sono volati tra Matteo Renzi e Pietro Grasso, la polemica potrebbe raggiungere le vie legali. "Io e Calderoli faremo nelle prossime ore una denuncia all’autorità giudiziaria nei confronti di Renzi che ha detto che gli uffici del Senato hanno mentito", ha annunciato Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato di Forza Italia.

"Renzi che mostra cedolini con 80 euro non sta dimostrando la sua verità rispetto a quella prospettata dai tecnici del Senato sulle coperture. È semplicemente la testimonianza che sta incrementando il debito pubblico", gli ha fatto eco Roberto Calderoli, esponente della Lega e vicepresidente del Senato. "Qualcuno spieghi un po' di finanza pubblica al nostro improvvisato presidente del Consiglio. I rilievi del servizio Bilancio del Senato non riguardano gli 80 euro che sicuramente saranno nella busta paga di 10 milioni di italiani per consentire al Pd di vincere le elezioni, bensì il fatto che questi 80 euro non hanno coperture certe e danno origine a un buco di bilancio che si tradurrà in nuove tasse, aumenti della benzina, olii minerali, tabacchi, tagli lineari, sanzioni da parte dell’Unione europea", ha tuonato Renato Brunetta.

A difendere il presidente del Consiglio è intervenuto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che ha dichiarato: "Il decreto Irpef ha avuto la firma del Presidente della Repubblica, l’ok dalla Ragioneria Generale dello Stato e dagli uffici legislativi e finanziari della Camera dei Deputati. Eventuali freni che dovessero venire dai tecnici del Senato risulterebbero incomprensibili".

Alla fine però Grasso è intervenuto sul tema e ha chiamato Calderoli e Gasparri. "Non bisogna travalicare i limiti della contesa politica e bisogna rispettare le istituzioni": questo - spiega una nota - il senso della telefonata. "Come ieri, sono intervenuto con forza a difesa della serietà e della competenza degli uffici del Senato e delle prerogative dei senatori, perché ritengo che la difesa delle istituzioni sia irrinunciabile. Oggi ho chiamato i vicepresidenti Gasparri e Calderoli per chiedere loro di fare un passo indietro rispetto all’idea della querela al presidente del Consiglio. Il dibattito tra maggioranza e opposizione, anche in campagna elettorale, non

538em;">può e non deve arrivare al conflitto e alla delegittimazione tra le istituzioni fino al punto di pensare di rimettere all’autorità giudiziaria temi che possono essere mantenuti all’interno di un dibattito pre-elettorale".

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