RomaPrima ludienza «a teatro», poi la conferenza stampa in albergo. Per ribadire che Francesco Schettino non è il lupo cattivo. Di certo, «non ha abbandonato volontariamente la nave, e se lo avesse fatto tutti gli ufficiali avrebbero abbandonato la nave con lui». La versione del comandante sul naufragio della Concordia è affidata al suo avvocato, Bruno Leporatti, che dopo lincidente probatorio incontra la stampa in una sala dellhotel Airone di Grosseto.
Il legale, che ha elogiato il gip Valeria Montesarchio per la «gestione impeccabile ed encomiabile» delludienza, della quale si dice «molto soddisfatto», anche se è perplesso dalla nuova accusa di danneggiamento dellhabitat, formulata ieri a carico di Schettino. «Non ci risulta che il punto dellincidente e quello del definitivo posizionamento della nave sia zona sottoposta a Parco dellArcipelago Toscano, quindi vedremo se cè nei fatti il reato di distruzione di habitat in sito protetto», commenta. Poi spiega che il comandante della Costa Concordia «si aspetta dallesame della scatola nera che venga ulteriormente riconfermato quanto ha dichiarato in modo esauriente e dettagliato agli inquirenti». Insomma, Schettino non si attende affatto cattive sorprese, anzi, semmai spera e crede che i dati di navigazione registrati sulla nave la notte del 13 gennaio, prima e dopo limpatto sugli scogli delle Scole, al Giglio, riabilitino, almeno in parte, il suo comportamento di quei momenti. Confermando, sostanzialmente, la sua versione della prima ora. Anche perché «quanto Schettino ha detto allinizio era integralmente vero», prosegue Leporatti, ricordando che «quello che lui ha dichiarato finora è stato tutto riscontrato», e descrivendo il comandante campano come una persona «che sta vivendo una situazione di fortissimo stress». E infatti Schettino, «gravemente provato», ieri non sè visto in aula, ed è rimasto a casa. «La sua presenza qui non era utile», motiva lassenza il suo legale, che comunque non chiude alla possibilità che il suo assistito venga risentito nei prossimi giorni dai magistrati toscani: «Vedremo». Quanto alla conferma della presenza del comandante alla prossima udienza, il 21 luglio, Leporatti non si sbilancia: «È troppo prematuro dire se sarà in aula per quelludienza».
Schettino è a pezzi, insomma, ma tramite il suo avvocato fa sapere che a passare per lunico capro espiatorio proprio «non ci sta», e «dice basta alla campagna mediatica contro di lui», cominciando con lo smentire qualsiasi responsabilità del comandante con un «incidente» in Germania avvenuto nel giugno del 2010, quando la Costa Atlantica, al comando di Schettino, sarebbe entrata troppo velocemente nel porto tedesco di Warnemunde, danneggiando unaltra nave, l«Aida blu». «Quellepisodio non ha provocato nessun tipo di rilievo né di provvedimento disciplinare nei confronti di Schettino», taglia corto lavvocato, che ricorda come anche il «preteso danno» allaltra imbarcazione «è stato determinato solo dal fatto che questa era ormeggiata male».
Tornando al comportamento della sera del 13 gennaio, lavvocato torna a mettere in chiaro, ancora una volta, che la società «Costa Crociere fu informata costantemente».
Lavvocato Leporatti: «La scatola nera confermerà le nostre verità» E il comandante? «Gravemente stressato»
Lhabitat? Limpatto non fu nel parco marino
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