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L'amarezza di Scajola: "Ho fatto un casino"

L'ex ministro ai pm: "Mai fatto affari con Matacena..."

L'amarezza di Scajola: "Ho fatto un casino"

"Non ho mai fatto affari con nessuno perché non ne sono capace. L’ultima volta che ho comprato una casa ho fatto un casino. E poi vado a fare affari con loro ...". Parola di Claudio Scajola ai pm parlando dei coniugi Matacena.

L'interrogatorio dell'ex ministro è stato depositato al tribunale del riesame di Reggio Calabria. "In questa telefonata io fui molto duro nel dirle quale era secondo me la via che avrebbe dovuto scegliere e cioè il marito sarebbe dovuto venire qua", ha detto Scajola parlando della telefonata con Chiara Rizzo, "Avrebbe sofferto ma comunque il marito latitante è peggio che in prigione. Lei avrebbe potuto andare a visitarlo una volta la settimana. Lei avrebbe potuto cercarsi un lavoro, è una bella donna faceva la modella poteva trovare la possibilità di fare qualcosa. Io l’avrei aiutata come l’ho aiutata facendole dare una collaborazione". E ancora: "Quello che mi fece scattare e lo feci sempre cercando di capirla, in qualche modo di assecondarla perché capivo che era sola, turbatissima, che si era trovata in un mondo opposto a quello che sapeva. Diventò un po' diverso (l’atteggiamento, ndr) da parte mia dall’episodio scatenante della macchina perché non mi tornava e dicevo non voglio sapere". Il riferimento è alla Porsche Cayenne che aveva la Rizzo e che lei, nel suo interrogatorio, ha detto che le era stata regalata da Francesco Caltagirone Bellavista.

Scajola poi prosegue riferendo dei suoi discorsi alla Rizzo: "Non ti voglio chiedere niente sei liberissima. Io ti dico che il modello di vita che devi scegliere può essere questo. Se ti vuoi scegliere un altro motivo di vita devi sapere a cosa vai incontro", racconta, "A fine gennaio le dico in maniera chiara hai già scelto ed il discorso lo faccio quando ho colto questa vicenda della macchina che mi ha dato la sensazione..." Quindi i pm chiedono a Scajola se dall’episodio avesse cominciato ad avere dubbi sulle reali difficoltà economiche della donna. Domanda alla quale Scajola non risponde direttamente ma il senso del discorso lascia intendere di sì. "Se avessi parlato più chiaro non ci sarebbe tutta questa roba qua", aggiunge rammaricato Scajola, "Pensavo di non fare niente di male e quindi non avevo preoccupazione col telefono anche se potevo sospettare che lei potesse essere controllata.

Usavo un linguaggio che ha creato solo casino".

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