RomaScelta Civica? Scelta errata. Ora anche Casini ammette che di casini ne ha fatti tanti. Il tutto in una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale il leader dell'Udc, ridotto a lumicino, riconosce i suoi errori. Parla del premier uscente: «Monti? Non sono deluso da lui ma da una scelta cui ho concorso e che si è rivelata sbagliata. Comincia una nuova stagione. È evidente che la prossima volta dovremo schierarci». Sì, insomma: la politica del doppio forno, né di qua né di là, l'ha bruciato. Altro che «scardineremo il bipolarismo». E dire che Berlusconi gliel'aveva detto in tutte le salse: «Pier, fai una scelta di campo. A sinistra non puoi andare, siamo insieme nel Ppe; mettiamoci insieme anche in Italia». Ma lui niente: sordo come una campana, le orecchie tese solo alle sirene antiberlusconiane. Riconosce: «Il bipolarismo è stato messo in crisi non dall'irruzione del centro, ma dall'esplosione di Grillo». Quindi: «La prossima volta dovremo schierarci. Faremo una scelta coerente con l'idea che abbiamo della democrazia, dell'Europa, delle riforme sociali».
Adottare il Professore avrebbe dovuto far decollare l'Udc che alle penultime politiche (2008) aveva preso un discreto 5,6%. Ma il suo partito è precipitato al minimo storico del'1,7% alla Camera. Pier fa mea culpa: «Non sono deluso da Monti ma dalla scelta sbagliata. Abbiamo cambiato noi stessi i connotati di Monti: da servitore dello Stato, da Cincinnato che era, abbiamo pensato potesse essere l'uomo della Provvidenza per l'affermazione del centro». S'è visto come è andata.
Seppur ridotto a briciola, Casini dice la sua sul futuro: «L'unico modo per battere Grillo è riformare insieme le istituzioni. E oggi c'è l'occasione per farlo davvero». Auspica larghe intese: «Dobbiamo fare un percorso limitato nel tempo, uno o due anni, affidato a un governo che prenda i provvedimenti più urgenti in economia e faccia le riforme indispensabili: superamento del bicameralismo, abolizione del Senato, legge elettorale che consenta agli italiani di scegliersi i parlamentari». Quello che Berlusconi dice da anni. Già, Berlusconi. «Non sono mai stato tenero con lui negli ultimi anni - confessa Casini -. Ma dobbiamo prendere atto che una fetta di italiani crede in lui. Mi auguro un patto leale fra Bersani e Berlusconi per rimettere in moto la politica».
Sul capo dello Stato spera in «una scelta condivisa.
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