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Il sì dei grillini: l'abitazione principale non si tassa

L'apertura di Crimi: "Ma soltanto per i redditi più bassi. Gli altri devono pagare"

Il sì dei grillini: l'abitazione principale non si tassa

Roma - E alla fine anche i grillini si accodano al gruppo: via subito l'Imu dalla prima casa, perché l'appartamento dove si vive non è un lusso da colpire ma un «bene primario» da difendere. Il Movimento Cinque Stelle, come assicura Vito Crimi, è dunque «favorevole» a togliere le imposte sulle abitazioni, però «soltanto per i redditi più bassi». Gli altri invece niente, «devono pagare».
Per M5S si tratta comunque di una piccola e significativa svolta, del tentativo forse di dare retta a Letta e di «scongelarsi». Da un po' di tempo stavano cercando il modo di uscire dall'angolo, di contare qualcosa, anche in vista dell'assegnazione delle commissioni parlamentari di garanzia come Copasir e Rai. E l'occasione buona è arrivata con il dibattito sul fisco.
Ecco allora il capogruppo al Senato che spunta da Maria Latella su SkyTg24 e annuncia la parziale apertura. «Noi siamo favorevoli a levare l'Imu sulla prima casa - spiega - purché sia garantito un certo equilibrio rispetto ai reddito e rispetto alle finanze degli enti locali». E quindi, insiste Crimi, il tributo «non può essere rimosso in maniera orizzontale, perché toglieremmo respiro ai Comuni che questa tassa aspettano». Però l'imposta «andrebbe commisurata all'effettiva capacità contributiva».
L'offerta dei grillini somiglia parecchio alla proposta di rimodulazione presentata dal Pd: M5S vuole ancora mettere in difficoltà Largo del Nazareno? Crimi giura di no. «Noi - afferma - partiamo dal principio che in un Paese civile devono essere sempre garantiti i bisogni primari. E fabbisogni primari sono il cibo e la casa». Quindi è un sì all'abolizione dell'Imu? Il presidente dei senatori Cinque Stelle risponde a modo suo. «È un sì orizzontale. Prima di decidere, innanzitutto dobbiamo valutare il decreto. In sede di conversione vedremo, ma la contribuzione deve essere proporzionale ai propri redditi».
Quanto poi alle presidenze del Copasir e della vigilanza Rai, dovrebbero andare al movimento «perché quella di Sel è una falsa opposizione». E la Lega? Per Crimi «sarebbe incostituzionale» affidare al Carroccio queste commissioni, «perché è un partito secessionista». Comunque, «le poltrone non ci interessano».

Chiude con il caso Mastrangeli: non è stato espulso per le sue partecipazioni tv, ma «per l'assenteismo».

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