Lasciate la Flotilla al suo destino, l'imbarazzo del Pd e Sarkozy: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la folle ostinazione dei Pro Pal, l'orribile minaccia a Meloni e Prodi

Lasciate la Flotilla al suo destino, l'imbarazzo del Pd e Sarkozy: quindi, oggi...

- La Flotilla intende tirare dritto? Allora tanti saluti e se la sbrighino da soli. Oggi il velo di ipocrisia che copriva la missione “umanitaria” dei Pro Pal in yacht a vela è caduto di fronte al secondo rifiuto di una mediazione, in particolare di consegnare i viveri per Gaza a Creta in modo che il Patriarcato latino di Gerusalemme potesse consegnarli ai gazawi attraverso i suoi canali. Questo significa, con ogni probabilità, che quegli aiuti non arriveranno mai nella Striscia e verranno buttati. Sprecati. A dimostrazione che si è sempre trattata di una missione molto politica e molto poco di assistenza ai civili, un modo per forzare un blocco navale che - per quanto discusso - una Commissione Onu ha definito legittimo.

- Il governo italiano ha inviato una fregata e lo stesso farà la Spagna. Serviranno, con ogni probabilità, a riportare a casa i cittadini dei rispettivi Paesi qualora la situazione diventasse pericolosa. Il rischio c’è. Perché forzare un blocco navale composto da navi militari non è uno scherzo. Di certo, come ha ribadito Crosetto, le nostre fregate non possono aprire il fuoco contro quelle di Israele. Vogliono forse portarci in guerra?

- L’ostinazione della Flotilla, che ora sta tirando dritta verso Gaza, ha messo in imbarazzo anche il Pd che ora chiede resti aperto il canale della mediazione. Col fuoco non si scherza. Quando la deputata dem Corrado sostiene che l'Italia deve farsi carico degli italiani a bordo, sbaglia. Perché non è che se io domani vado al confine con la Svizzera senza documenti e pretendo di passare lo stesso perché ritengo “illegale” il confine elvetico, poi chiamo il governo e gli chiedo di mandare un carro armato a difendermi. Non funziona così il mondo. 
 Gli attivisti sono liberi di manifestare come credono. Ma di fronte a una logica mediazione, non veniteci a chiedere di salvarvi la pelle. Chi va in scenari di guerra non può pensare sia una passeggiata di salute. E che tocchi a tutti noi pagare le loro spedizioni politiche.

- Il mondo è un luogo meraviglioso. Oggi scopriamo che al concerto dei Coldplay costato la carriera a due big di una nota azienda, pizzicati ad abbracciarsi pur essendo uno il capo dell’altro ed entrambi sposati (con altri), adesso scopriamo che allo stesso concerto c’era anche il marito della manager e stava con un’altra donna. Meraviglioso.

- A quanto pare una compagnia aerea avrebbe annullato il biglietto di una ragazza disabile poco prima della partenza del volo. Lei dice: “Ho subito una discriminazione”. L’azienda replica: “Le dimensioni della sedia a rotelle erano superiori a quelle consentite”. Tutto bene. Però nell’era in cui ormai anche i cani di grossa taglia possono salire a bordo, lasciare a terra una donna disabile per questioni legate alle “dimensioni della carrozzina” è veramente imbarazzante. Eddai.

- Solo per dirvi che Bosh, a causa della crisi dell’auto, trainata dalla scarsa domanda di auto elettriche e dall’enorme concorrenza cinese, dovrà tagliare 13mila posti di lavoro. Tredicimila. In Germania. Il problema è che hanno investito in settori che non producono un ritorno economico sufficiente, cioè hanno giocato male le loro carte guidati da quell’ideologia green che - alcuni - avevano già previsto si sarebbe trasformata nel funerale dell’automotive occidentale. Non dite che non vi avevamo avvertito.

- Romano Prodi, dico Romano Prodi, viene a spiegarci che le manifestazioni Pro Pal e il viaggio della Flotilla sono “fatti col cuore”. Vallo a dire ai poliziotti pestati e ai contribuenti che dovranno pagare i costi della Fregata della Marina inviata a fare da baby sitter ad una spedizione inutile, ideologica e pericolosa.

- Il Leoncavallo, giuro il Leoncavallo, cioè quelli che hanno occupato per decenni un immobile privato senza alcun diritto, adesso criticano il processo di vendita di San Siro a Milan e Inter. Ci rendiamo conto? Dicono: “Milano non ha bisogno di un'altra area adibita a centro commerciale, ma di spazi comuni, gratuiti e inclusivi. San Siro è patrimonio collettivo e non può diventare l'ennesimo affare privato”. Domanda, domandina: mi chi li paga questi “spazi comuni, gratuiti e inclusivi”? Pantalone? Topo Gigio? Il Leoncavallo con la pastasciutta antifà?

- La scritta “Meloni come Kirk” lasciata dai Pro Pal che hanno occupato la stazione di Torino dimostra che i violenti, anche un po’ vigliacchi, stanno a sinistra. Punto. Provate a pensare cosa sarebbe successo se un neofascista di CasaPound avesse scritto “Schlein come Moro”. Provate solo a immaginare…

- Oggi leggo su Fanpage che un poliziotto avrebbe fatto “un gesto sessista” verso i manifestanti Pro Pal di Milano. A parte che non sappiamo se l’ha fatto verso una donna o verso un uomo, quindi definirlo “sessista” è sciocco. Ma poi: quelli li hanno massacrati a destra e a manca e voi vi preoccupate del “gesto sessista”?

- Trovo strambo che Nicolas Sarkozy venga condannato per “associazione a delinquere” anche se la procura

francese non è mai riuscita a trovare i fondi che Gheddafi avrebbe versato per la sua campagna elettorale. Però, dico però, è impossibile non ricordare quel sorrisino con Angela Merker e pensare che… ride bene chi ride ultimo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica