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Legge di stabilità: le norme allo studio dell'aula

La manovra varata dal governo oggi inizia il cammino in parlamento. Vediamo cosa prevede

Legge di stabilità: le norme allo studio dell'aula

Dal blocco degli aumenti per gli Statali alla maggiore libertà riconosciuta ai sindaci su patto di stabilità e tasse, dalle agevolazioni fiscali prolungate al 2014 ai tagli all'Irap per chi assume. Sono solo alcune delle novità previste dalla legge di Stabilità varata dal governo, che inizia oggi il proprio iter in parlamento.

Aumenti bloccati e tempi più lunghi per le buonuscite

Presentati come tagli agli stipendi degli statali. Ma non è una cura greca quella che si prospetta per i dipendenti pubblici. Nella legge di Stabilità si conferma semmai il blocco degli aumenti. Un sacrificio che governo di diverso colore hanno adottato in questi anni, nel tentativo di fare risparmiare qualcosa allo Stato. Ma anche per dare il segnale che anche chi ha il posto garantito per eccellenza, fa dei sacrifici. Il Sole24Ore ha calcolato che il mancato aumento vale fino a 4-5mila euro lordi all'anno. Poi si allungano i tempi per il pagamento delle buonuscite agli statali che vanno in pensione. Se l'indennità supera i 50mila euro, in due anni. Sopra i 100mila, tre anni. La parte sugli statali è una di quelle che piacciono meno ai sindacati. In particolare i tagli ai dirigenti (e dei medici). Per un ministeriale apicale la perdita può arrivare a 19mila euro.

Crediti con lo Stato: visto di conformità oltre i 15mila euro

Un professionista che dovesse avere la sventura di avere un credito fiscale con lo Stato, dovrà passare attraverso un altro passaggio burocratico. La legge prevede che chi intenda compensare un credito sull'imposta dei redditi con altre imposte, Irap compresa, per importi superiori a 15mila euro all'anno, dovrà richiedere un «visto di conformità». Questa misura vale 460 milioni di euro. Un altro mezzo miliardo viene dalla riduzione delle spese fiscali attraverso interventi selettivi sulle agevolazioni fiscali. Misure sulle quali si è concentrata poco l'attenzione, ma che hanno messo in allarme le piccole imprese. Rete imprese Italia ha giudicato «inspiegabile» l'aumento delle difficoltà «per ottenere la legittima compensazione dei crediti». Misura, peraltro, in controtendenza rispetto alla restituzione dei debiti della pubblica amministrazione.

Documenti online, il bollo telematico ci costerà 16 euro

Misura minore, ma in controtendenza rispetto alla voglia di semplificare la pubblica amministrazione. Nella versione definitiva della legge di Stabilità si stabilisce che le «istanze trasmesse per via telematica agli uffici e agli organi» dello Stato, delle regioni, degli enti locali (comunità montane comprese), Usl, si debba pagare un bollo da 16 euro. Tassa sul clic che rischia di raddoppiare, visto che il bollo telematico da 16 euro è dovuto anche per i documenti spediti dalle amministrazioni ai cittadini che facciano richiesta di documenti di qualsiasi tipo, anche in copia «a prescindere dalle dimensioni» del documento. Una formulazione che fa pensare ad un doppio pagamento, quando si chiede il documento e anche quando si ottiene. Un provvedimento successivo deciderà le modalità del pagamento, attraverso carte di credito, di debito o prepagate

Autostrade e ferrovie, in arrivo 2 miliardi per le grandi opere

Circa due miliardi per le infrastrutture. Quello delle grandi opere è uno dei capitoli più importanti alla voce «dare». Oggetto di una trattativa tra ministero dell'Economia e dicastero delle Infrastrutture. La legge prevede per il 2014 335 milioni di euro per l'Anas, 50 milioni per la Salerno-Reggio Calabria, che diventano 170 milioni nel 2015 e 120 milioni nel 2016. Circa 300 milioni tra il 2014 e il 2017 vanno alla «prosecuzione immediata» dei lavori del sistema MO.S.E. Il capitolo più impegnativo è quello per la manutenzione straordinaria della Rete Ferroviaria: 400 milioni solo nel 2014. All'autotrasporto vanno 330 milioni nel 2014. Decisamente più modesta la cifra che verrà destinata al «completamento del Piano nazionale banda larga». La somma autorizzata per realizzare l'infrastruttura nel 2014 è pari a 20,75 milioni di euro.

I sindaci avranno maggiori libertà su Stabilità e tasse

Sempre meno trasferimenti a Regioni ed enti locali. Ma un fisco locale sempre più pressante. Anche la legge di Stabilità 2014-2016 conferma una tendenza iniziata da tempo e non sempre a beneficio dei cittadini. Da una parte c'è un taglio ai trasferimenti alle regioni di un miliardo. Dall'altra si graziano i comuni (nessun taglio) e si dà la possibilità ai sindaci di agire sulla aliquota della nuova service tax fino al 2,5% nel 2014 e in modo ancora più consistente a partire dal 2015. Poi si cerca di incoraggiare la spesa per investimenti. La legge allenta il patto di stabilità interno di due miliardi. Uno nel 2014, e un altro nel 2015. Un segnale che per i sindaci è una «timida inversione di tendenza» rispetto alle prime ipotesi. Con un peso sempre maggiore della fiscalità locale, il rischio è che a rimetterci siano i contribuenti alle prese con nuove tasse e addizionali.

Ristrutturare casa: agevolazioni fiscali prolungate al 2014

Prolungate per tutto il 2014 le tre agevolazioni fiscali che riguardano le ristrutturazioni della casa. Restano infatti in vigore: a) la detrazione del 50% sugli interventi di recupero edilizio fino a una spesa massima di 96mila euro; 2) la detrazione del 65% sugli interventi per il risparmio energetico (ecobonus); 3) la detrazione del 50% sull'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici fino a una spesa massima di 10mila euro, riservata ai contribuenti che beneficiano anche del 50% sulle ristrutturazioni (per l'ecobonus lo sconto fiscale su mobili ed elettrodomestici non vale). I bonus fiscali sono prorogati per l'intero 2014, poi saranno ridotti. Per i contribuenti che chiedono rimborsi Irpef oltre i 4 mila euro, scatteranno controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate. La proroga dell'ecobonus porterà più entrate fiscali per 199 miliardi nel 2014.

Lavoro dipendente, stipendi aumentati fino a 15 euro

Il cuneo fiscale a favore dei lavoratori non supera di molto, come previsto, il miliardo e mezzo. La relazione tecnica della legge di stabilità conferma infatti che vale 1 miliardo e 560 milioni di euro l'incremento delle detrazioni per reddito di lavoro dipendente. Secondo i calcoli dei sindacati il vantaggio per singolo lavoratore non supererà i 14-15 euro mensili, una cifra che sarà ampiamente superata dai rincari delle tasse sulla casa. Il beneficio massimo, calcolato in 15 euro e 16 centesimi, è riservato ai redditi più bassi, fino a 15mila euro l'anno, per poi diminuire man mano che il reddito aumenta. Chi guadagna dai 55mila euro (lordi) in su non avrà alcuno sgravio. Gli interessati allo sconto sono poco più di 16 milioni, e in Parlamento c'è chi pensa a ridurre questa platea per assicurare a chi ne godrà uno sgravio un pochino più sensibile.

Tagli all'Irap da 7 a 21mila euro per chi assume

Irap ridotta alle imprese che assumono a tempo indeterminato. È una delle misure che dovrebbero agevolare la creazione di nuova occupazione stabile. La legge di Stabilità prevede uno sconto «ordinario» di 7.500 euro dell'imposta per ogni nuova assunzione rispetto all'organico dell'anno precedente. Una cifra che cresce a 13.500 euro se ad essere assunto è un under 35 oppure una donna. Se poi l'assunzione a tempo indeterminato avviene nelle regioni svantaggiate del Mezzogiorno i bonus Irap aumentano ancora: lo sconto ordinario arriva a 15 mila euro per giungere fino a 21mila euro se si tratta di giovani o donne. Secondo la relazione tecnica del provvedimento, questa misura potrebbe interessare 135mila nuovi assunti con contratti a tempo indeterminato. Lo sconto Irap si potrà sommare ad altri bonus sulle assunzioni.

Aiuti alla previdenza, prelievi di solidarietà sopra i 150mila euro

Un contributo di solidarietà (leggi, maggiore prelievo fiscale) sulle pensioni al di sopra dei 150mila euro l'anno, da redistribuire all'interno della spesa previdenziale. Una proroga di tre anni del contributo di solidarietà su tutti i redditi al di sopra dei 300mila euro annui. Le prevede la legge di Stabilità. Il prelievo sui redditi è del 3%, da applicarsi alla somma che eccede il tetto dei 300mila euro. Per quanto riguarda le pensioni, il prelievo aggiuntivo è del 5%, che sale al 10% sopra i 200mila euro, e al 15% sopra i 250mila euro. Confermata la sterilizzazione degli aumenti legati all'inflazione per tutte le pensioni sopra i 3mila euro mensili. Il rischio, per quanto riguarda il contributo di solidarietà per le pensioni, è che la misura incappi in ricorsi giudiziari da parte degli interessati, come è già accaduto in passato con sentenze sfavorevoli allo Stato.

Se non cala la spesa pronta la scure sugli sconti fiscali

Detrazioni fiscali più basse, se governo e Parlamento non riusciranno a rivedere l'intera materia entro breve scadenza. La legge di Stabilità prevede infatti una clausola di salvaguardia: se il legislatore sonnecchierà, allora le detrazioni fiscali scenderanno dall'attuale livello del 19% al 18% per l'anno d'imposta 2013 (quindi con effetto retroattivo) e al 17% per l'anno d'imposta successivo. Si tratta di detrazioni molto utilizzate dai contribuenti, da quelle sugli interessi del mutuo prima casa a quelle relative alle spese mediche. Se le detrazioni scenderanno al 18%, il fisco avrà l'anno prossimo 281 milioni di entrate in più, che saliranno a 564 milioni l'anno successivo.

La revisione complessiva di agevolazioni e detrazioni fiscali, calcola la relazione tecnica, porterà 3 miliardi nel 2015 nelle casse statali, che salgono a 7 miliardi nel 2016.

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