Politica

Il leghista Buonanno: "Sel? Sodomia e libertà"

Bagarre alla Camera sul ddl che prevede pene detentive alternative al carcere. Esplusi due leghisti

Il leghista Gianluca Buonanno espulso dall'aula di Montecitorio
Il leghista Gianluca Buonanno espulso dall'aula di Montecitorio

Pomeriggio di bagarre a Montecitorio. I leghisti Gianluca Buonanno e Stefano Allasia sono stati addirittura espulsi dall’Aula della Camera durante l’esame del ddl che prevede la depenalizzazione, la sospensione del procedimento con messa alla prova, le pene detentive non carcerarie nonché la sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili.

I toni hanno iniziato a scaldarsi quando Buonanno, impegnato in un ostruzionismo con il Carroccio e con Fratelli d'Italia, ha duramente attaccato i deputati del Sel: "Per loro è più importante se c’è il matrimonio tra persone dello stesso sesso di altri provvedimenti, per cui invece di chiamarsi Sinistra e liberta si chiamassero Sodomia e libertà". Immediata la reazione dai banchi del Sel. Con il vicepresidente Luigi Di Maio che faticava a riportare la calma richiamando all'ordine e invitando a usare "un tono consono in quest’aula e senza offendere le altre forze politiche". Non contento dell'intervento dell'esponente grillino, un deputato di Sel ha urlato a Buonanno in tono minaccioso: "Ti aspetto fuori". "È un chiaro esempio di omofobia politica - ha commentato Alessandro Zan - Buonanno dovrebbe dimettersi o essere dimesso dal suo ruolo di parlamentare".

Subito dopo i deputati della Lega hanno esposto cartelli con scritte come "Il governo premia i ladri" e "Il governo premia gli spacciatori". Mentre i commessi per ordine del vicepresidente della Camera rimuovevano i cartelli, con un guizzo Buonanno ha raggiunto il banco del governo infilando un cartello nella tasca del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri a cui, poi, ha stretto la mano. Di Maio ha ordinato a Buonanno di lasciare i banchi del governo, senza effetto. Al secondo richiamo, lo ha espulso dall’Aula. La sanzione decisa dalla presidenza è stata accolta da un applauso unanime dai banchi del centrosinistra.

Mentre Buonanno si avviava verso l’uscita, si è fermato a inveire verso i banchi di Sel. I commessi hanno impedito che ci fosse contatto fisico, ma sono volate parole grosse

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