L'ha uccisa vibrandole una coltellata al torace perché sapeva che lei l'avrebbe lasciato. Lizbeth Zambrano, la trentenne ecuadoregna accoltellata a morte martedì notte dal compagno, Daniele Fraccaro di 40 anni, nella loro villetta di Trigolo (Cremona) voleva cambiare vita e tornare a Milano. La donna aveva un'altra relazione e l'uomo, ex edicolante di Izano (Cremona), che viveva di lavori saltuari, lo sapeva. Temeva di perdere tutto e soprattutto non accettava l'idea di vedere andar via di casa il proprio figlio, Moris, che compirà quattro anni a settembre. «Le persone a volte sono false, subdole, ipocrite e traditrici... La donna che sto abbracciando nella foto ne è la prova»: è il messaggio che Daniele Fraccaro ha postato sul suo profilo in Facebook, proprio sotto l'immagine che lo ritrae insieme a Lyzbeth Elisabeth Mora Zambrano. L'assassino che ora si trova rinchiuso nel carcere di Cremona è ufficialmente accusato di omicidio volontario dalle 8 di ieri mattina. Meno di un'ora più tardi, mentre gli investigatori tornavano nell'abitazione dell'assassinio a compiere nuovi accertamenti e all'ospedale di Crema iniziava l'autopsia sul cadavere dell'ecuadoregna, trasformato il «fermo», il quarantenne diventato killer per gelosia ha varcato il carcere di Cremona.
Fraccaro guardato a vista da un agente della polizia penitenziaria, sarà presumibilmente interrogato oggi. L'uomo, nato a Milano e amante del bodybuilding, dovrà spiegare nei dettagli, dopo la prima confessione resa ai carabinieri, l'uccisione della compagna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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