L'eleganza in formato bambino? Bon ton ma anche senso civico

L'eleganza italiana è insuperabile anche in piccole taglie e ieri, prima giornata di Pitti Bimbo a Firenze, c'era di che deliziarsi per gusto e fantasia. La domanda che dobbiamo porci, tuttavia, è se sia sufficiente educare i bambini al bon ton o se sia più importante dar loro la buona educazione e formare cittadini capaci di vivere in un mondo globalizzato. «La nostra azienda ha un approccio etico e ci siamo posti a fianco di Boateng per sottolineare che il mondo è uno, senza barriere, dobbiamo imparare a rispettarci» diceva ieri Mena Marano amministratore delegato di Arav Fashion che produce i brand Silvia Heach Kids e Aston Martin. Il centrocampista del Milan, oggetto di un brutto episodio di razzismo, è infatti intervenuto alla Fortezza da Basso insieme alla compagna Melissa Satta per sostenere un progetto di solidarietà attraverso una linea di T-shirt con la scritta «One world, 0% differences, 100% love»(Un mondo unico, 0% differenze, 100% amore). Un messaggio ancor più significativo alla luce delle strategie di penetrazione dei mercati stranieri che le aziende stanno mettendo in atto per superare lo stallo dei consumi interni. «Esportiamo il 70 per cento fuori dall'Europa e intendiamo intensificare la nostra presenza nei mercati asiatici» spiegava Christian Simoni, direttore generale di Monnalisa (nella prima foto) che l'anno scorso ha fatturato 40 milioni di euro. «Non subiamo la crisi, siamo capaci di gestirla, ci stiamo rafforzando» concludeva il manager mettendo in evidenza la ricerca che guida i contenuti stilistici attraverso l'uso di nuovi materiali come il neoprene. Ricerca ma anche il grande amore per i bambini - è nonna due volte - guidano Imelde Bronzieri che a Firenze con Mi.mi.sol. (nella seconda foto) ha allestito una mostra fotografica dei collages di Mauro Balletti, autore di tutte le copertine di Mina.

«Mi sono ispirata a personaggi della storia come Maria Antonietta, Coco Chanel o Elsa Schiaparelli per suggerire tanti modi di vestire» dichiarava la stilista, una delle grandi protagoniste della moda infantile, mostrando tessuti ricchi come i broccati e i tartan ma anche molti abiti di maglia capaci di sopportare l'irrequietezza dei piccoli.

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