Letta "grazia" la Idem: buffetto sulla guancia. E la poltrona è salva

Tra Imu e Ici il ministro avrebbe evaso almeno 5mila euro. Ma per Letta & Co. non è affatto un problema

Josefa Idem, ministro per le pari opportunità
Josefa Idem, ministro per le pari opportunità

Un buffetto sulla guancia e l'avvertimento di non farlo più. Suona così la fiducia che il presidente del Consiglio Enrico Letta ha riposto nel ministro delle Pari opportunità Josefa Idem dopo la bagarre scatenata dalle presunte irregolarità nella sua casa a due passi da Ravenna. Mentre si allarga il fronte di chi chiede le dimissioni, il premier si è schierato al fianco dell'ex olimpionica che ieri si è detta pronta a pagare eventuali sanzioni. Tutto qui? Pare proprio di sì.

Grazie a un articolato "giochino" che si basa sulla sottile differenza tra un appartamento e la palestra, la titolare delle Pari oppotunità si sarebbe concessa uno "sconticino" sull'Ici prima, sull'Imu dopo. Un escamotage che le avrebbe permesso di sottrarre all'erario pubblico circa 5mila euro. "Se questa cosa fosse successa in Germania - ha tuonato il governatore della Lombardia, Roberto Maroni - la ministra sarebbe già stata licenziata, siamo in Italia e quindi serve una 'spintarella', una mozione di sfiducia". Con l'ingrossarsi dello scandalo, la Lega Nord non è più l'unica forza politica a chiedere le dimissioni. Peccato che Letta non la pensi così e confermi la propria fiducia nella Idem. Nel corso dell'incontro con i giornalisti della stampa estera, il presidente del Consiglio ha provato a dribblare le polemiche: "Ho letto quello che ha detto il ministro Idem, e ovviamente ho fiducia in quello che il ministro ha spiegato". Tutto qui. Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando non intende aspettare nemmeno aspettare le verifiche del caso. Per l'espondente piddì, infatti, la Idem non si deve dimettere: "Saprà spiegare le ragioni del comportamento che le viene contestato". Insomma, tutti pronti ad assolverla. Dal canto suo, il ministro per le Pari opportunità respinge le accuse pur ammettendo, tuttavia, che "dalle prime verifiche fatte dal mio avvocato" emergono "alcuni profili di irregolarità". "Ovviamente sono pronta come qualunque cittadina ad assumermi ogni responsabilità - ha ribadito l'ex canoista - versando le eventuali sanzioni amministrative se dovessero essere confermate, sulla base degli accertamenti, irregolarità di tipo amministrativo per quanto riguarda il pagamento dell’Ici, o edilizio e urbanistico per il cambio di destinazione d’uso della palestra che occupa una parte dell’immobile dove risiedo".

Tutto dimenticato? Tutto a posto? Macché. Le indiscrezioni sulla presunta evasione del ministro hanno subito spinto il Carroccio a presentare una mozione di sfiducia alle Camere. "Deve dimettersi, quello che è accaduto è gravissimo - hanno commentato i capigruppo del Carroccio Massimo Bitonci e Giancarlo Giorgetti - è inaccettabile scoprire che su un ministro della Repubblica gravino accuse di furberie per aggirare il pagamento di imposte mentre ci sono famiglie e imprese in difficoltà perchè non riescono a far fronte agli enormi carichi fiscali". Anche il capogruppo del M5S al Senato Nicola Morra ha annunciato un’interrogazione per chiedere al ministro di spiegare in Aula le motivazioni di "quello che ci auguriamo sia solo uno spiacevole equivoco". Secondo diversi quotidiani, risale al 5 giugno il ravvedimento operoso della Idem alla Ravenna Entrate spa per regolarizzare la sua situazione. È il nucleo della relazione che l’area Controllo Economico del Comune romagnolo ha consegnato al sindaco Fabrizio Matteucci. Il ravvedimento della campionessa olimpica è, tuttavia, arrivato tre giorni dopo l’inizio dell’inchiesta di un quotidiano sulla sua residenza nella frazione di Santerno, in carraia Bezzi, dove si trova la palestra "Jajo Gym", a poche centinaia di metri da quella del marito-allenatore, in via Argine destro Lamone, e sui relativi pagamenti Ici e Imu.

Non sarebbe stata corrisposta l’Ici dal 2008 al 2011 dal momento che entrambe erano state considerate abitazioni principali. Il capogruppo della lista civica d’opposizione "Per Ravenna", Alvaro Ancisi, ha parlato anche di possibile abuso edilizio per l’abitazione-palestra, il cui affittuario-gestore è una società dilettantistica locale.

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