"L'ho segnalato a Meloni". "È una minaccia?". Scontro tra Sala e Marcora: cosa è successo in Aula

Durante l'intervento in aula, il sindaco di Milano e il consigliere di opposizione si sono "scontrati" su un post del secondo in cui il sindaco vestiva gli abiti di un detenuto

"L'ho segnalato a Meloni". "È una minaccia?". Scontro tra Sala e Marcora: cosa è successo in Aula
00:00 00:00

Beppe Sala non ha rassegnato le dimissioni da sindaco di Milano, com'era prevedibile. Il suo discorso è stato puntiglioso e a tratti ha giocato in attacco, nonostante sia stato coinvolto nell'inchiesta giudiziaria che ha travolto il Comune di Milano. "Al consigliere Marcora che ha ritenuto di avere un momento di fama postando una mia foto in versione da galeotto, voglio dire che ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, al presidente del Consiglio e al presidente del Senato", ha dichiarato il sindaco. Pronta la replica di Marcora: "È una minaccia?".

La miccia che ha innescato lo scontro è stata la pubblicazione da parte del consigliere di Fratelli d'Italia di una foto generata con l'Ai del sindaco di Milano in abiti da carcerato. Il riferimento è all'iscrizione nel registro degli indagati di Sala ma questo ha evidentemente infastidito il sindaco, che ha deciso di effettuare una replica pubblica in aula consiliare. "Quello che mi hanno risposto lo tengo per me. Ora starò a vedere: se la forza politica a cui lei ha aderito le farà fare carriera, vorrà dire che condivide e appoggia il suo comportamento. Se ciò non avverrà, il partito che governa la nostra nazione ha un minimo rispetto istituzionale e ci tiene", ha concluso Sala.

Il consigliere Marcora non ha fatto passi indietro e alle parole del sindaco ha controreplicato sostenendo che "deve rispondere alle nostre domande, non ai post, lei è un piccolo sindaco". Lo stesso Marcora ha più volte interrotto il discorso del sindaco e quando lui è uscito dall'aula, mentre i presenti del pubblico applaudivano, lui ha continuato la sua contestazione. Il sindaco ha dichiarato che proseguirà nel suo lavoro a Milano ma parte dell'opposizione di Palazzo Marino chiede ancora che dia le sue dimissioni insieme alla giunta. "Il Partito Democratico, azionista di maggioranza della Giunta milanese da oltre quindici anni, si scopre improvvisamente opposizione di sé stesso. È surreale e paradossale che il segretario metropolitano del PD Alessandro Capelli, insieme alla segretaria regionale Silvia Roggiani e alla capogruppo in Consiglio comunale Beatrice Uguccioni, si sia recato a casa del Sindaco Sala per intimargli un cambio di linea sulle politiche abitative e urbanistiche, l'accessibilità, l'equità e la città pubblica e quindi rinnegando nei fatti l'intera azione amministrativa portata avanti dal centrosinistra nell'ultimo decennio e mezzo", ha dichiarato Giulio Gallera, Consigliere Regionale di Forza Italia della Lombardia. Non è certo per l'inchiesta giudiziaria, aggiunge Gallera, "che il Sindaco dovrebbe fare un passo indietro, e lo ribadiamo con chiarezza, perché Forza Italia e il sottoscritto si confermano garantisti senza se e senza ma, come sempre lo siamo stati.

Ma quando un sindaco perde il sostegno del suo principale partito, e quel partito arriva a sconfessare l'intero impianto politico su cui si è retta la città per quindici anni, allora il problema è politico e non giudiziario".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica