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Via libera definitivo al dl Irpef: la sinistra di Vendola vota col Pd

Vendola dà un segnale chiaro a Renzi. Fa votare ai suoi il decreto ma subito avverte: "Restiamo all'opposizione"

Via libera definitivo al dl Irpef: la sinistra di Vendola vota col Pd

Solo Giulio Marcon e Giorgio Airaudo si rifiutano di seguire le indicazioni di Nichi Vendola. Per il resto tutti i deputati del Sel si accoda a Matteo Renzi. "A un sì al dl Irpef che sia uno scivolo per progressivamente avvicinarsi all’area di governo io dico no. Capisco che ci sia anche una forte fascinazione verso Renzi ma siamo all’opposizione". Eppure gli uomini di Vendola, quel decreto che contiene il bonus di 80 euro, l'hanno votato eccome. E l'hanno votato a Montecitorio, delle due la Camera dove Matteo Renzi non ha certo difficoltà di numeri. Tant'è che, grazie ai deputati del Sel, il governo incassa il via libera definitivo al dl Irpef con 322 voti favorevoli, 149 contrari e otto astenuti.

"Queste sono le palle del governo". Dopo aver votato mostrando ai fotografi 80 euro in banconote, il leghista Gianluca Buonanno sfida il governo soffiando bolle di sapone dal suo scranno di Montecitorio. Il presidente della Camera Laura Boldrini la prende sul personale e si mette a urlare: "La smetta, queste sono manifestazioni indegne". Lo scontro è duro. L'opposizione mal digerisce il decreto del governo che, aldilà del bonus da 80 euro, introduce tutta una serie di onerosi balzelli. Tuttavia, la misura sembra ricompattare la sinistra. Il Pd si trova, infatti, a combattere fianco a fianco con i vendoliani. "È giustissimo riconoscere il diritto a una restituzione a un’ampia fascia di popolazione italiana, quella che più di tutte è stata fortemente penalizzata dalla crisi", commenta Ileana Piazzoni del Sel plaudendo anche l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie.

Bonus da 80 euro per redditi fino ai 24mila euro

Per il 2014, con la previsione di diventare permanente nel 2015, viene concesso un credito ai lavoratori dipendenti (compresi lavoratori in cassa integrazione, in mobilità e disoccupati con assegno di disoccupazione) di 640 euro annui (cioè di 80 euro al mese) per chi ha un reddito inferiore ai 24mila euro lordi. Il bonus si riduce gradatamente tra i 24mila e i 26mila euro fino ad azzerarsi. Sull'estensione del bonus Irpef alle famiglie numerose c'è stato solo un rinvio: è stata, infatti, inserita una norma di indirizzo che rinvia alla legge di Stabilità l'estensione del bonus alle famiglie, con particolare attenzione alle monoreddito e con le famiglie con due o più figli a carico.

Irap al 3,5% già dal 2014

Viene disposta la riduzione dell'Irap di un 10% compiutamente nel 2015, prevedendo una fase progressiva nel 2014. Da quest'anno l'aliquota Irap per le imprese viene ridotta dal 3,9% al 3,5%. Ma per quest'anno si deve pagare un acconto con aliquota al 3,75%. Con alcuni ordini del giorno si è rimandato ai decreti delegati in attuazione della Delega fiscale per il riordino della materia in maniera tale da restringere la platea dei contribuenti Irap.

Tasi, rinvio per i Comuni ritardatari

Con un emendamento del governo inserito al Senato è stato rinviato il pagamento della prima rata della Tasi 2014 al 16 ottobre per tutte le case dei Comuni che non hanno deliberato le aliquote entro il 23 maggio. Nei Comuni che non delibereranno le aliquote entro il 10 settembre il pagamento sarà rinviato al 16 dicembre in un'unica rata con aliquota all'1 per mille. Per i Comuni ritardatari il ministero dell'Interno provvederà ad anticipare il 50% delle entrate presunte della Tasi calcolate sull'anno, che poi saranno recuperate dall'Agenzia delle Entrate entro ottobre. Viene inoltre stabilito l'obbligo dal 2015 di invio dei bollettini precompilati da parte dei Comuni.

Tagli alla Rai per 150 milioni di euro

Per la Rai viene disposto il taglio da 150 milioni di euro, come previsto dal testo base. Modifiche al Senato hanno però assicurato una sede per ogni regione e specificato che potranno essere cedute le quote di Rai Way e potrà essere dismessa Rai World. In compensazione dei tagli da 150 milioni, la Rai viene esclusa dai tagli ai costi operativi delle partecipate pubbliche previsti in 2,5% nel 2014 e 4% nel 2015.

Tassa sulle rendite finanziarie al 26%

Dal primo luglio 2014 viene alzata dal 20 al 26% l'aliquota della tassa sui redditi di natura finanziaria, compresi gli interessi e gli altri proventi derivanti da conti correnti e depositi bancari e postali. Resta inalterata l'aliquota di imposta attualmente determinata nella misura del 12,50% invece per i titoli del debito pubblico, buoni postali di risparmio, obbligazioni emesse dagli Stati, titoli di risparmio per l'economia meridionale. Si prevede inoltre l'affrancamento delle plusvalenze e minusvalenze maturate entro il 30 giugno 2014. Viene aumentata per il solo 2014 dello 0,5% (si passa dall'11% all'11,5%) l'aliquota dell'imposta sostitutiva a cui sono soggetti i fondi pensione complementari. Questo per permettere invece di dare un credito d'imposta per quest'anno alle casse di previdenza private o privatizzate, in attesa di un armonizzazione nel sistema di tassazione dei redditi di natura finanziaria degli enti previdenziali, per attutire l'effetto dell'aumento dell'aliquota dal 20 al 26% sulle plusvalenze.

Aumento delle accise sui tabacchi

Slitta al primo agosto 2014 la decorrenza dell'incremento del prelievo fiscale sui prodotti da fumo e al 15 luglio 2014 il termine per l'adozione della relativa determinazione direttoriale.

Rivalutazione delle quote di Bankitalia

Per la Banca d'Italia è previsto che il versamento dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale sia effettuato in un'unica soluzione nella misura del 26% del valore nominale delle quote al netto del valore fiscalmente riconosciuto al 31 dicembre 2013.

Fondo per la promozione del Paese

Nasce un fondo ad hoc nello stato di previsione del ministero degli Esteri, dotato di 15 milioni di euro nel 2015 e 13 milioni dal 2016, per la promozione dell'Italia nel mondo da parte degli uffici all'estero della Farnesina, ovvero ambasciate e consolati. Il tutto per "sviluppare iniziative e contatti di natura politica, economico-commerciale e culturale nell'interesse del Paese". Vengono inoltre eliminati gli assegni di rappresentanze per i reggenti e sostituti dei capi della diplomazia e per i dipendenti del ministero degli Esteri che si trovano nelle sedi estere.

Piano Cottarelli sulle controllate

Viene anticipato dal 31 ottobre 2014 al 31 luglio 2014 la data entro la quale il commissario straordinario alla spending review, Carlo Cottarelli, dovrà predisporre un programma di razionalizzazione delle aziende speciali, istituzioni e società direttamente o indirettamente controllate dalle amministrazioni locali. Un intervento che dovrà puntare ad una loro valorizzazione industriale.

La tassazione sui passaporti

D'ora in avanti (ovvero dalla conversione del dl Irpef in legge) per il rilascio del passaporto si dovrà pagare un contributo amministrativo di 73,50 euro (al posto dei 40,29 euro attuali), oltre al costo del libretto (42,50 euro). In compenso viene eliminato il bollo annuale, prima dovuto per chi viaggiava fuori dall'Ue.

Tagli alle auto blu

Viene dimezzato il limite massimo di spesa effettuabile dalle Pubbliche amministrazioni per le autovetture di servizio: la spesa dovrà essere il 30% di quella sostenuta nel 2011. Un decreto dovrà decidere il numero massimo di auto blu per ogni pubblica amministrazione, che non dovranno superare le cinque unità per ministero. Se entro un mese non arriverà il decreto, scatterà automaticamente il tetto di cinque auto.

Tetto agli stipendi dei manager pubblici

Viene stabilito il limite massimo di 240mila euro al trattamento economico annuo onnicomprensivo di chiunque riceva, a carico delle finanze pubbliche, emolumenti o retribuzioni. Le amministrazioni pubbliche dovranno pubblicare sul proprio sito internet i dati completi relativi ai compensi percepiti da ciascun componente del consiglio di amministrazione in qualità di componente di organi di società o fondi controllati o partecipati dalle amministrazioni stesse.

Razionalizzazione degli immobili della Pa

Tutte le Pubbliche amministrazioni devono predisporre entro il 30 giugno 2015 un nuovo piano di razionalizzazione per assicurare, oltre al rispetto dei metri quadrati per addetto, una riduzione pari almeno al 50% della spesa per locazioni e al 30% degli spazi utilizzati (esclusi i presidi di pubblica sicurezza, di soccorso pubblico e le carceri). Dal primo luglio i canoni degli affitti delle Pa dovranno essere ridotti del 15%. Le Pubbliche amministrazioni e gli organi costituzionali nell'ambito della propria autonomia, possono inoltre comunicare, entro il 31 luglio 2014, il preavviso di recesso dai contratti di locazione di immobili in corso. Il recesso dovrà essere perfezionato decorsi 180 giorni dal preavviso, anche in deroga ad eventuali clausole che lo limitino o lo escludano (la vecchia norma contro i cosiddetti "affitti d'oro").

Pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione

Vengono stanziate nuove risorse per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione pregressi. Possono essere pagati fino a un massimo di 13 miliardi di euro. In particolare vengono stanziati 2 miliardi di euro per il pagamento dei debiti delle società e degli enti partecipati dagli enti locali; 6 miliardi per quelli delle regioni e degli enti locali; 770 milioni per i debiti sanitari; 250 milioni per il pagamento dei debiti, maturati alla data del 31 dicembre 2012, del ministero dell'Interno nei confronti delle Asl; 300 milioni per il pagamento dei debiti dei ministeri. Vengono dati due mesi di tempo in più per la certificazione dei crediti delle Pubbliche amministrazioni diverse dallo Stato. Viene inoltre esteso alle società di cartolarizzazione la possibilità di acquisire i crediti e cederli a loro volta alla Cassa depositi e prestiti, nonché alle istituzioni finanziarie dell'Unione Europea (BEI) e internazionali.

Incentivi per le energie rinnovabili

Per il 2014 l'autoconsumo di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agro forestali (sino a 2.400.000 KWh anno) e fotovoltaiche (sino a 260mila KWh anno) e dei biogas, si considerano produttive di reddito agrario (e quindi tassata in modo agevolato).

Viene inoltre esentato dalla tassazione la quota incentivo per la produzione di energia da fonti rinnovabili agrarie.

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