L'ideologia di Landini genera cassaintegrati

Se cercate un'applicazione in ambito economico-sindacale dell'eterogenesi dei fini, la troverete sicuramente nella Cgil di Maurizio Landini

L'ideologia di Landini genera cassaintegrati
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Eterogenesi dei fini. È la definizione filosofica (copyright di Giovan Battista Vico) per le azioni umane che, volte a uno scopo, sortiscono esattamente l'effetto opposto a quello inizialmente prefissato. Non si tratta di sbagliare la cottura di un uovo alla coque, quella dipende dalla nostra perizia e dunque l'eventuale fallimento è nostra responsabilità. L'esempio più calzante è quello dell'amico che fa da tramite con l'oggetto del nostro innamoramento. Tutti sono animati dalle migliori intenzioni, tuttavia la Beatrice di turno potrebbe non aver piacere di ricevere una dichiarazione per interposta persona, mandando a monte i programmi del timido spasimante.

Se cercate un'applicazione in ambito economico-sindacale dell'eterogenesi dei fini, la troverete sicuramente nella Cgil di Maurizio Landini. E l'esempio lampante, a differenza di quanto potreste aspettarvi, non è certamente nel blocco del rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione. Anche in questo caso, infatti, c'è un elemento di volontarietà: pur di far guerra al governo

di centrodestra e alle sue politiche, il sindacato di Corso Italia sta bloccando i rinnovi dei dipendenti della sanità (medici e infermieri) e della scuola. Potrebbe essere derubricato a gioco delle parti, anche se chi lavora negli ospedali e nelle istituzioni scolastiche di certo non gioisce. In questo caso Landini e il ramo Funzione pubblica della Cgil hanno scelto in coscienza di sbagliare la cottura dell'uovo alla coque.

Il caso che andiamo a illustrarrvi è un po' più triste perché parleremo di lavoratori in agitazione che danneggiano altri lavoratori. È la storia dei driver di Esselunga a Milano che lavorano per le ditte di trasporti Brivio & Viganò, Deliverit e Cap Delivery. La Filt-Cgil da settimane insiste per un aumento di 10 euro giornalieri agli autisti affinché siano compensati del carico e scarico e delle merci sui camioncini per i servizi di consegna degli ordini online. La Cgil lamenta che il loro impegno arrivi fino alla tonnellata di merci quotidiana. La Prefettura di Milano ha cercato una composizione senza sortire effetti. E così Esselunga alla fine ha deciso di porre in cassa integrazione 200 lavoratori del magazzino di Via Dione Cassio perché

la consegna degli ordini online non è più garantita.

Scusate il ricorso alla frase fatta, ma poteva andare peggio giacché inizialmente il gruppo della grande distribuzione della famiglia Caprotti aveva evidenziato come fossero 750 i lavoratori a rischio cig per questa agitazione. Giornate come ieri, 25 aprile, sono l'ideale per celebrare i diritti. Sia consentito dire che forse la Filt-Cgil di Milano (e Landini ultimo responsabile) hanno sbagliato target. Non si registrano analoghe azioni per l'autotrasporto italiano in generale visto che, il più delle volte, i camionisti danno una mano con le operazioni di carico e scarico.

Viene il sospetto che si sia voluto colpire un'azienda che la Cgil ha poco in simpatia come Esselunga. Ma se uno dei quei cassintegrati ha la tessera del sindacato di Landini oggi cosa dovrebbe dire? Che è colpa dell'eterogenesi dei fini?

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