
Odio rosso in piazza, ancora. Due dure contestazioni a Livorno in occasione di due eventi elettorali della Lega e di Forza Italia. Manifestanti si sono radunati attorno a Palazzo Pancaldi – dove era prevista la presenza di Matteo Salvini e di diversi ministri leghisti – scandendo slogan come “Siamo tutti antifascisti” e lanciando insulti ai partecipanti. Poi sono arrivati i lanci di fumogeni, petardi, uova e infine pietre.
Le forze dell’ordine hanno presidiato la zona, ma l’accesso all’evento è stato rallentato e alcuni ministri sono rimasti bloccati. Durante i tafferugli, due persone sono state arrestate e un poliziotto della Mobile è rimasto ferito a una gamba da una grossa pietra, venendo trasportato in ospedale. Lo ha confermato il prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, spiegando che la posizione dei fermati sarà valutata nelle prossime ore. La polizia ha anche sequestrato delle spranghe.
“C’è gente che voleva partecipare all’incontro e si è presa uova, sputi, calci. Non mi è mai capitata una cosa del genere – ha denunciato il vicepremier Matteo Salvini –. Ci sono Giorgetti e la Locatelli che stanno girando in auto da un po’, la macchina di Valditara è stata presa a calci, un signore è stato derubato e malmenato. Questi sono dei disgustosi fascisti rossi”.
Sui disordini è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni, che ha avvertito la sinistra: “A chi ha pensato di fomentare la piazza, attenzione, perché poi le cose sfuggono di mano!”. Nel suo intervento Salvini ha poi attaccato il segretario della Cgil, Maurizio Landini: “Rischia di risvegliare un mostro che speravamo morto e sepolto, rischia di istigare alla violenza”. Il leader della Lega ha illustrato anche la sua proposta di legge: “Vuoi fare una manifestazione? Paghi una cauzione personale. Se fai un danno, paghi tu, perché non può essere la comunità a pagare i 200mila euro di danni alla stazione centrale qualche giorno fa”.
Nel mirino dei contestatori anche il convegno di Forza Italia all’Hotel Palazzo, dove Antonio Tajani si è collegato in video. “Oggi a Livorno un convegno di Forza Italia è stato ostacolato con violenza da un’azione vergognosa – ha dichiarato –. I nostri ospiti, sindacalisti della Cisl e della Confsal, il direttore generale dell’Inail e i militanti di Forza Italia sono stati minacciati, strattonati e colpiti con bombe carta. È un attacco alla libertà di riunione e alla libertà politica. Non ci faremo intimidire: continueremo a parlare e a difendere la libertà di espressione in tutta Italia”.
Sulla stessa linea anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha partecipato all’evento leghista: “La differenza fra noi e chi protesta – ha detto – è che noi crediamo che lo Stato debba essere al servizio della persona, mentre loro pensano che la persona debba essere al servizio dell’ideologia. Non hanno ancora fatto i conti con il loro passato comunista, che ha negato il valore della persona”.
In piazza, tra gli organizzatori della protesta,
erano presenti Usb, membri dell’ex Caserma Occupata, il gruppo autonomo dei portuali, il collettivo studentesco Scuola di Carta, Azione Livorno Antifascista e Potere al Popolo. Diverse le bandiere palestinesi sventolate.