Manca ancora il maggiordomo, che nei romanzi gialli è colpevole per definizione, ma presto i magistrati milanesi rimedieranno. I giudici del processo Ruby, Ruby 1 e Ruby2, hanno compilato una lista di possibili falsi testimoni che non finisce più. Una lenzuola sterminata che in un futuro non lontano potrebbe diventare la base del processo Ruby3. Il meccanismo studiato è semplice: chi ha spiegato che ad Arcore si svolgevano solo le cosiddette cene eleganti, chi non si è imbattuto in palpeggiamenti e orge bacchiche, chi in definitiva non si è allineato alle tesi dei pm rischia l'incriminazione. Dipenderà dall'atteggiamento della procura che si è presa non una ma due tirate d'orecchie dal tribunale, incredibilmente più accusatorio dell'accusa.
Ora, intendiamoci, le condanne, come quelle di Mora, Minetti e Fede, alla fine di un dibattimento ci possono pure stare ma che per far quadrare i conti si ordini di indagare su tutti quelli che hanno aperto bocca portando acqua al mulino di Arcore, francamente è una novità pure nell'Italia manettara di oggi. Giorgia Iafrate, il funzionario di polizia che era di turno la notte fra il 27 e il 28 maggio 2010 quando Ruby venne fermata, rischia grosso, probabilmente per aver sostenuto che le modalità con cui Ruby fu affidata a Nicole Minetti erano regolari; e con lei rischia l'europarlamentare Licia Ronzulli, il capo della scorta del Cavaliere Giuseppe Estorelli, il suo consigliere diplomatico Valentino Valentini. Rischiano in blocco le ormai famigerate Olgettine e perfino il menestrello di Arcore Mariano Apicella che probabilmente avrà taroccato le melodie dei suoi cd e forse ha copiato Pupo e i Ricchi e Poveri.
A questo punto pure il cuoco e il giardiniere devono chiedersi per chi suonerà la campana e sorvoliamo sullo stalliere perché lì il Cavaliere ha già dato. Il disegno è impressionante. Nella lista chilometrica dei sospettati entrano, ed è una prima che lascia sbalorditi, anche gli avvocati storici di Berlusconi, Piero Longo e Niccolò Ghedini. Dunque, non solo chi ha sposato la linea della difesa, ma la difesa tout court. Ma come, i legali non sono un cardine della democrazia? E non svolgono una missione sacra, come i confessori? Non importa, ce n'è pure per loro, perché avrebbero - il condizionale in attesa delle motivazioni è d'obbligo - brigato, manovrato in modo illecito, organizzato interrogatori misteriosi e forse, chissà, vai a sapere, avrebbero incontrato pure James Bond e il capo della Spectre con il gatto sulle ginocchia. Tranquilli: si monitorerà anche il felino.
Attenzione. Il Cavaliere è stato condannato a 7 anni, ma non basta. Qui non si butta vie niente, come per il maiale: forse anche Silvio Berlusconi verrà riprocessato. Ci dev'essere un motivo infatti se qualche teste l'ha soccorso o semplicemente non ha confermato le convinzioni della Procura. Ovvio, il Cavaliere che si è comprato il Milan e la villa alle Bermuda ha pagato pure loro. E del resto stipendia ancora, con 2.500 euro al mese, le Olgettine. Dunque, affari suoi. Lo stesso Berlusconi è a un passo dal rinvio a giudizio pure a Bari, dove va in scena più o meno lo stesso copione: Gianpaolo Tarantini racconta del suo giro di ragazze disposte a fare sesso con il Cavaliere, ma secondo la procura dovrebbe dire di più. Molto di più. Perché tace o minimizza? Ma certo, perché il solito Cavaliere gli ha promesso soldi, un posto di lavoro, appalti e altro ancora. In sintesi, ha acquistato il suo silenzio. Dunque chi sta con il Cavaliere viene processato e lo risucchia a sua volta nel vortice di un nuovo procedimento. Ruby2, Ruby3, Ruby chissà. È una giostra che non si ferma mai, tanto c'è sempre una deposizione, un'intercettazione, una carta che la fanno girare.
Ce n'è per tutti i gusti: per un giornalista di lungo corso come Carlo Rossella e perfino per la presunta vittima di questi festini a luci rosse: Ruby. Pure lei in aula ha negato. E ora potrebbe accomodarsi sul banco degli imputati. Più affollato che mai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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