Tutto contrasta con ciò che lei ripete. Il riscontro del Dna. Le testimonianze di chi conosce il suo passato. Il risentimento di alcuni parenti. Ma lei, Ester Arzuffi, la mamma di Massimo Giuseppe Bossetti, è incrollabile nelle sue certezze. «La scienza ha sbagliato», ha detto al «Corriere della Sera». È un'affermazione così paradossale che può fare o chi è talmente disperato da negare l'evidenza, oppure chi dice semplicemente il vero.
Con un legale a fianco, la madre del presunto killer di Yara Gambirasio si difende. Difende anche il figlio, ma prima di tutto tutela se stessa, la storia della sua vita, la sua reputazione. Puntella i 47 anni di matrimonio, nega la relazione clandestina con Giuseppe Guerinoni, ripete che Giuseppe Massimo e la gemella Laura Letizia sono figli di suo marito, Giovanni Bossetti. E si stupisce che la nuora non le presti fede. Dice che non crederà nemmeno a una confessione del figlio: «Dovrei guardarlo in faccia per capire se dice la verità. Ma non può accadere, perché non è lui l'assassino». Smentisce i test del Dna secondo i quali Massimo è figlio suo e di Giuseppe Guerinoni: «No, al cento per cento. Non sono mai stata con Guerinoni. A meno che il mio cervello non abbia resettato tutto, questa è la verità». Eppure viveva nello stesso paese, lui la portava al lavoro, si frequentavano, si dice fossero molto amici. «Era solo una conoscenza. Tra conoscere una persona e avere intimità con lei ce ne passa. Ci siamo trasferiti nel 1969, sarà stato marzo o aprile, e i miei figli sono nati a ottobre del 1970, per altro con un mese di anticipo. Come possono essere figli di Guerinoni?». Ex operaia di una fabbrica tessile della Val Seriana, poi donna delle pulizie nelle case e in un asilo, ora da 10 anni badante di una signora di Terno d'Isola malata di Alzheimer. Una vita di sacrifici ha forgiato il carattere duro di Ester Arzuffi che resiste perfino alle evidenze scientifiche: «La scienza ha sbagliato. So che vado alla gogna, ma è così».
La sorella dell'indagato conferma la versione della mamma. È l'unica. Il primo a non crederle è il marito Giovanni, qualche vicino di casa l'ha sentito urlare tutta la rabbia e la vergogna per la tresca e per quasi 50 anni di imbrogli. Non le crede neppure Marita Comi, la madre dei tre figli di Massimo. Tra nuora e suocera non sempre fila tutto liscio, ma la donna che ha condiviso questi ultimi 15 anni con il presunto omicida di Yara dubita dei Bossetti. Non fornisce alibi al marito e ha urlato in faccia alla suocera tutto il risentimento per non aver saputo la verità sul padre del marito. Ma Ester Arzuffi non arretra di un passo: «Mia nuora mi ha ferito perché la verità è un'altra». Anche la cognata rifiuta la versione di una famiglia unita e irreprensibile. Piera Bossetti, sorella di Giovanni, non ha dimenticato le voci che si rincorrevano lungo la Val Seriana su Ester Arzuffi prima che diventasse sua cognata. «Eh, andava...», ammicca in un'intervista trasmessa dal programma «Matrix». Andava dove? «Con gli uomini andava, da giovane andava anche in giù di là, a Seriate. Avevo sentito voci che andava con gli uomini, cose sue, che faceva lei. Poi non ho più saputo niente perché non siamo mai stati a contatto».
Il marito, la nuora, la cognata: quanti familiari non escludono che Ester Arzuffi abbia avuto un amore segreto con Giuseppe Guerinoni dopo il matrimonio. «Mio fratello era un po' così - sospira Piera Bossetti - sempre stato così, non diceva mai niente, gli andava bene tutto». I ricordi si intrecciano con le malelingue, segreti mai detti trovano sfogo nella tragedia.
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