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L'Unione regala quattro milioni per studiare una dinastia islamica

Nel 2013 Bruxelles ha stanziato quattro milioni per far conoscere Omayyad, la grande dinastia islamica

L'Unione regala quattro milioni per studiare una dinastia islamica

Quattro milioni per far conoscere Omayyad, la grande dinastia islamica. Li ha stanziati l'Unione europea nel luglio 2013. Ma sicuro: mentre le popolazioni del continente si arrabattavano tra crisi e tasse, mentre la troika spargeva le parole d'ordine dell'austerità, mentre ai cittadini europei venivano chiesti ancor più lacrime e sangue, Bruxelles si permetteva il lusso di finanziare con 4 milioni di euro (per l'esattezza 4.153.653) un programma di «cooperazione multilaterale transfrontaliera» coordinato dalla «Fondazione per l'eredità di al-Andalus». Lo scopo ufficiale? Correre ai ripari e correggere in fretta quello che le istituzioni comunitarie definiscono un «grave squilibrio», ormai intollerabile. E qual è questo squilibrio così grave? Lo stipendio da fame degli operai? La disoccupazione dei giovani? L'importo delle pensioni sceso sotto il livello di guardia? Macché: lo squilibrio «intollerabile», secondo Bruxelles, è il fatto che non è abbastanza conosciuta la storia degli Omayyad. Proprio così: si può andare avanti senza conoscere le gesta dei discepoli di Maometto, da Muawiya I a Yazid III? Assolutamente no. E dunque giù, soldi su soldi. «In questo modo aumenteremo il ricco patrimonio Omayyad» proclamano trionfanti i documenti comunitari. E pazienza se, nel frattempo, il patrimonio degli europei diventa sempre più povero... Bisogna fare attenzione perché gli sprechi sono spesso nascosti dietro sigle anonime, acronimi bastardi, asettiche paroline che a prima vista sembrano innocue. I 4 milioni per gli Omayyad, per esempio, passano sotto un nome incomprensibile: CbcMed. Un altro nome apparentemente inattaccabile (EuropAid) serve invece a stanziare 2,5 milioni per il «dialogo con il Nordafrica» (agosto 2013). Con Medisolae-3D vengono finanziate visite virtuali nelle isole del Mediterraneo, che per essere virtuali hanno un costo piuttosto reale: 2,7 milioni di euro.

Con il Med-Enec II , infine, vengono regalati 5 milioni all'Egitto per organizzare dibattiti sulla green economy (novembre 2013).

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