Alla fine è arrivata anche la richiesta di rinvio a giudizio per Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita accusato di aver sottratto dalle casse del suo partito circa 25 milioni di euro. La notizia arriva mentre Lusi è ancora agli arresti domiciliari nel convento dove si è trasferito dallo scorso 18 settembre, dopo aver trascorso quasi tre mesi in carcere. Il pm Stefano Pesci lo accusa di associazione a delinquere e appropriazione indebita.
Ma dovrà difendersi anche dall’accusa di calunnia nei confronti di Francesco Rutelli. Sua moglie Giovanna Petricone, i commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio e la collaboratrice Diana Ferri sono accusati, invece, soltanto di associazione a delinquere. La Procura di Roma ritiene che abbiano aiutato il senatore a costituire le due società, la Paradiso Immobiliare e la TTT srl, attraverso le quali sarebbero transitati i rimborsi elettorali destinati alla Margherita e poi utilizzati per investimenti immobiliari e esigenze personali.
Case a Roma, ville a Genzano, ristrutturate a suon di milioni, che ora sono state messe a disposizione del magistrato per cercare di alleggerire la posizione processuale dell’imputato.
Lusi, da parte sua, si è sempre difeso sostenendo di aver agito in base ad un preciso patto fiduciario concordato con Rutelli e ritagliandosi il ruolo di garante di un patto di spartizione dei fondi tra le due anime del partito, popolari e rutelliani. Una difesa mai creduta e che lo scorso 20 giugno ha portato il Senato a votare sì al suo arresto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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