Politica

Il M5S: "Domani occuperemo le Camere"

Salgono i toni dello scontro. Domani i grillini resteranno in Aula dopo il dibattito per protestare contro il mancato avvio delle commissioni. Crimi pronto ad autoconvocarle

Il capogruppo del M5S al Senato Vito Crimi
Il capogruppo del M5S al Senato Vito Crimi

I Cinque Stelle vanno allo scontro. La prima mossa sarà l'occupazione del parlamento. "Attueremo tutte le iniziative possibili per far capire ai nostri concittadini che non è più il momento di scherzare". La campogruppo del M5S Roberta Lombardi ha confermato l’intenzione di prendersi le Aule di Camera e Senato al termine delle sedute. Una decisione che, in una situazione già delicata, non fa altro che alzare i toni dello scontro politiche e le divisioni tra le forze politiche che siedono in parlamento.

Annunciato ieri dalla deputata pentastellata Giulia Sarti in una intervista alla Stampa, il blitz è stato ufficialmente deciso oggi. L’obiettivo è ottenere subito la convocazione delle commissioni parlamentari permanenti, senza aspettare la formazione del nuovo governo che consentirebbe ai partiti di decidere lo scacchiere dei ruoli chiave, cioè delle presidenze e delle vicepresidenze avendo presenti i rapporti di forza. "Saranno iniziative parallele - ha spiegato la Lombardi - rimarremo in Aula ben oltre la discussione per dare il senso della riappropriazione delle istituzioni da parte dei cittadini". Domani la giornata chiave. A Montecitorio si riunirà, infatti, l’Aula che, salvo intese raggiunte a sorpresa in conferenza dei capigruppo in mattinata, dovrà votare l’ampliamento dei poteri della Commissione speciale per consentire l’esame del decreto legge sulla pubblica amministrazione. Votazione sulla quale il M5S ha già annunciato il suo "no" e che invece incasserà il "sì" del Sel di Nichi Vendola. "L’occupazione delle Aule parlamentari è un’operazione antidemocratica e disgustosa - ha commentato il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore - e spero che sia solo una boutade". In realtà, quella dei Cinque Stelle non è affatto una boutade. Tra le forme di protesta allo studio anche manifestazioni di cittadini di fronte alle sedi parlamentari e il voto contrario dei grillini nelle conferenze dei capigruppo, in modo da riportare la discussione in aula.

Giovedì prossimo i parlamentari pentastellati si autoconvocheranno nelle rispettive Commissioni per avviare "informalmente" dei lavori sui disegni di legge già depositati in parlamento. "Autoconvocheremo le commissioni iniziando a lavorare come se fossimo nelle commissioni permanenti", ha spiegato il capogruppo al Senato Vito Crimi. Oltre alle Commissioni "ombra", l'esponente pentastellato vorrebbe convocare una Giunta per le elezioni e i regolamenti: "Ci sono almeno una trentina di casi accertati di incompatibilità". La Lombardi ha, invece, proposto una partenza pro tempore delle Commissioni per prevedere, poi, una forma di rotazione, dopo che verrà formato il governo.

"In un momento di crisi economica feroce le camere costano ogni giorno 500mila euro - ha concluso - le forze politiche che non vogliono far partire le commissioni si prendono quindi la responsabilità politica di far spendere 500mila euro al giorno".

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