Macché rischio fascismo: il 57% degli italiani non crede alle balle della sinistra

La solita storia rossa: la sinistra evoca lo spettro del fascismo, Schlein parla di suprematismo bianco. Ma per la maggioranza degli italiani è tutta fuffa

Macché rischio fascismo: il 57% degli italiani non crede alle balle della sinistra

Il 25 aprile è ormai vicino e puntualmente si riapre il dibattito nel nostro Paese, specialmente ora che il centrodestra è al governo: in Italia c'è davvero il pericolo di un ritorno del fascismo? Il quesito ricorre spesso in prossimità della Festa della Liberazione e in ogni occasione utile. È un tic della sinistra che avvista fantasmi neri e addirittura Elly Schlein denuncia un "linguaggio da suprematismo bianco". Ma la maggioranza degli italiani non crede alle balle rosse: è tutta fuffa.

Gli italiani non credono alle balle rosse

A parlare chiaro è l'ultimo sondaggio pubblicato da Termometro Politico, che ha interpellato gli intervestati in seguito alle parole di Francesco Lollobrigida che ha invitato a non arrendersi all’idea della sostituzione etnica. Subito è partita la macchina del fango della sinistra: c'è chi sostiene che è a un passo dalla pulizia etnica; altri affermano che il ministro dell'Agricoltura "ha parlato da governatore neo-hitleriano"; il segretario del Partito democratico ha scomodato il suprematismo bianco. Ma per gli italiani sono chiacchiere infondate.

Per il 38,1% il vero pericolo è rappresentato dall'ideologia progressista che vuole la fine dell'Italia, della sua cultura e della sua tradizione. A ciò si aggiunge il 19,1% secondo cui le opinioni e le espressioni sotto accusa in realtà indicano un legittimo conservatorismo, non fascismo o suprematismo bianco. Dunque il fronte di chi respinge le balle propinate della sinistra ammonta al 57,2%. Solamente il 21% sposa in toto le dichiarazioni di Schlein. Per il 20,3% la narrazione del segretario del Pd è vera in parte. Il restante 1,5% non sa o non intende rispondere.

I soliti ritornelli della sinistra

Appare evidente come il copione rosso sia indigesto a una larghissima fetta degli italiani, che non si rispecchia nelle farneticazioni di una sinistra che si sta allenando in vista del 25 aprile. D'altronde lo schema è ormai noto: fare le analisi del sangue agli esponenti del centrodestra, esaminare ogni singola dichiarazione ed evocare lo spettro di un ritorno del fascismo facendo un paragone tra dinamiche attuali e circostanze del passato che nulla hanno a che fare con oggi.

Il centrodestra ha dato una lezione di stile alle opposizioni sul tema della Festa della Liberazione: al Senato i partiti della maggioranza hanno votato a favore della mozione sul 25 aprile presentata dalla minoranza parlamentare, mentre le formazioni politiche dell'opposizione non hanno dato l'ok al testo della maggioranza. Un'occasione persa per avviarci a una pacificazione e a una memoria condivisa.

Evidentemente il 25 aprile è appannaggio di una sola area. Quella rossa.

Nota del sondaggio:
Sondaggio realizzato con metodo CAWI, 4100 interviste raccolte tra il 18 e il 20 aprile 2023. Il sondaggio è disponibile qui.

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