Manca la copertura per l'Imu: a dicembre si rischia di pagare

Vertice Letta-Saccomanni sulla riforma: difficoltà a reperire i soldi per abolire la tassa sulla prima casa. Per il 2013 occorre il doppio del previsto (4 miliardi)

Manca la copertura per l'Imu: a dicembre si rischia di pagare

Tutti d'accordo sulla Service tax dal 2014 o Imu federale come preferisce chiamarla il Pdl, per segnare la continuità con il progetto del governo Berlusconi che escludeva prima casa e terreni agricoli. Problemi con le coperture del 2013.

Problemi non da poco, visto che in ballo c'è ancora l'intera rata di dicembre dell'imposta montiana. Se non si troverà una soluzione, cioè altri soldi, ai proprietari di abitazione principale toccherà pagarla. Il tema ieri è rimbalzato nei ministeri ed è stato uno di quelli trattati dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e dal premier Enrico Letta in un vertice nel primo pomeriggio (il presidente del Consiglio ha parlato di Imu anche con il capo dello Stato Giorgio Napolitano, perché la riforma vedrà la luce mercoledì prossimo con un decreto legge).

Il nodo principale è appunto quello della copertura per l'eliminazione della rata di giugno che era stata rinviata e soprattutto per quella che si dovrebbe pagare a dicembre. Servono in tutto quattro miliardi. Ne sarebbero serviti due se la riforma complessiva fosse partita da dicembre, ma sono emerse difficoltà. Troppo diverse, la Service tax e la vecchia Imu, per sostituirle in corsa nello stesso anno. Cambia la platea dei contribuenti (con il dubbio se e come coinvolgere gli inquilini degli immobili) e la natura stessa del prelievo fiscale.

A regime, cioè dal 2014, serviranno altri quattro miliardi se il governo deciderà di seguire la ricetta del Pdl. In sintesi: bene la Service tax. Ma quella tra l'imposta sugli immobili e la nuova tassa - per il primo partito del centrodestra - non potrà essere una somma; i proprietari di prima casa dovranno pagare solo per i servizi erogati dai comuni, non l'Imu.

La partita della riforma complessiva sembra paradossalmente meno complicata. Ieri si sono mostrati ottimisti sia il governo sia la maggioranza. In primo luogo il capogruppo Pdl Renato Brunetta, che ha ribadito alcune possibili coperture, a partire dall'extra-gettito realizzato con lo stesso Imu (due miliardi in più rispetto al tendenziale). L'esponente Pdl ha indicato anche la copertura per l'altro importante tema del Consiglio dei ministri di mercoledì, cioè la sterilizzazione dell'aumento dell'Iva approvato dal governo Monti: il maggiore gettito derivante dal pagamento delle fatture dei debiti Pa.

Sarà comunque un Consiglio dei ministri difficile, come dimostra l'uscita di ieri del ministro agli Affari Regionali, il renziano Graziano Delrio, secondo il quale la soluzione per l'Imu sarà esentare il 70% dei proprietari. Poco per il Pdl.

Oggi ci sarà un altro Consiglio dei ministri, il primo dopo le ferie.

Il ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D'Alia presenterà un pacchetto fatto da un decreto e un ddl. Piatto forte, un taglio delle auto blu e delle consulenze nella Pa del 20%. E la proroga del blocco agli acquisti di vetture da parte dello Stato.

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