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Giorgetti: "Della nostra prudenza beneficeranno i governi futuri"

L'intervento del ministro dell'Economia. Intanto Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, ha posto in Aula al Senato, la fiducia sul maxiemendamento "interamente sostitutivo" alla manovra

Giorgetti: "Della nostra prudenza beneficeranno i governi futuri"
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Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto stasera in Senato sulla manovra e ha rivendicato la linea sulla tenuta dei conti portata avanti dal governo. E in serata il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha posto, in Aula al Senato, la fiducia sul maxiemendamento "interamente sostitutivo" alla manovra. Usciranno dalla manovra cinque misure. Anche la norma che consentiva ai datori di lavoro di non corrispondere gli arretrati nei casi di contratti riconosciuti dai giudici come non conformi all’articolo 36 della Costituzione. Le misure, secondo quanto si apprendere, saranno espunte domani dal maxi-emendamento attraverso il parere della commissione Bilancio del Senato.

"La nostra prudenza non è affatto stagnante e della nostra prudenza beneficeranno i governi del futuro, anche i vostri", le parole del ministro Giorgetti. "È finita un'epoca - ha osservato, citando la situazione dei tassi rispetto al passato - e noi siamo tenuti a maturare una fiducia, una credibilità" all'esterno e "per questo la politica prudente del governo si è mossa nella direzione di contenere per quanto possibile il livello dello spread". Ancora: "Non so se tutto questo passerà alla storia, so soltanto che grazie a questo tipo di politica l'Italia si presenta a testa alta in Europa e nel mondo".

Giorgetti è intervenuto anche sul tema delle pensioni. "La riforma della previdenza complementare è un tema ineludibile: senza il secondo dei pilastri non saremo in grado di garantire in futuro pensioni dignitose. È una scelta che farà un bene per i giovani e io la rivendico". Sulla sanità, ha continuato, c'è "uno stanziamento, un aumento di risorse, di sei miliardi mai visto nei tempi recenti". Ancora: "Abbiamo cominciato a farci carico anche di costi che non sono propriamente nostri", come il payback sanitario: "Non l'ho inventato io, però abbiamo cominciato in qualche modo a farcene carico".

Ha poi difeso la tassa sui pacchi. "Ci sono anche i negozi fatti da persone, uomini e donne che di fronte a questa concorrenza non fair sono costretti a chiudere". Ancora: "Si è detto che sia una maggior tassazione a carico dei consumatori: no.

Qualcuno anche in Europa ha capito che se non si faceva nulla, l'overcapacity di alcuni paesi asiatici, con l'invasione di questi piccoli pacchi avrebbe distrutto anche con riflessi economici e sociali la rete del commercio. Non è solo una politica fiscale, io la rivendico, sono tra quelli che in Europa l'ha proposta".

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