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La manovra stanga i pensionati Perderanno 615 euro in tre anni

Nel mirino dei partiti anche casa e cuneo fiscale. E spunta la norma-regalo a Bankitalia Testo oggi in Aula. Alfano: "Non è il Vangelo". E Squinzi: "Basta non cambi in peggio..."

La manovra stanga i pensionati Perderanno 615 euro in tre anni

Roma - Pensioni, tassa sulla casa e cuneo fiscale. Sono questi i capitoli della legge di Stabilità che il Parlamento cercherà di modificare. La manovra oggi incomincia il suo percorso in Senato, e i motivi d'insoddisfazione sono evidenti. Il blocco della rivalutazione legata all'inflazione fa perdere ai pensionati qualcosa come 4 miliardi di euro in tre anni. La nuova Service tax sulla casa potrebbe costare fino a 7,5 miliardi in più della vecchia Imu. Il risparmio in busta paga di 14-15 euro al mese, che deriva dall'intervento sul cuneo fiscale, sa di beffa. Qualcosa dovrà cambiare. L'ammette lo stesso premier Enrico Letta al Senato: «Ci sono molti miglioramenti da mettere in campo». «La legge di stabilità non è il Vangelo», concede il vicepremier Angelino Alfano. «Purché non cambi in peggio...», paventa il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Mentre, fra le pieghe del provvedimento, spunta una norma di favore per i dipendenti della Banca d'Italia.

Pensioni

In tre anni, lo Stato spenderà circa 4 miliardi in meno per le pensioni, grazie al blocco dell'indicizzazione: 580 milioni nel 2014, 1 miliardo e 300 milioni nel 2015 e 2 miliardi e 100 milioni nel 2016. Soldi che vengono sottratti al già modestissimo potere d'acquisto dei pensionati. Tutte le pensioni d'importo lordo superiore ai 2.400 euro resteranno sterilizzate, mentre per quelle inferiori l'adeguamento sarà parziale. La Cgil, che ha il dente avvelenato con Enrico Letta per le accuse di «sciopero precipitoso», fa i conti e rileva che per cinque milioni di pensionati la perdita media sarà di 615 euro nel triennio (172 euro nel 2014, 217 euro nel 2015 e 226 euro nel 2016). A questo va aggiunto il contributo di solidarietà sulle pensioni più alte, che vale 21 milioni di euro all'anno.

Tassa sulla casa

Ormai hanno capito tutti che quella dell'invarianza di prelievo fiscale fra Imu e Tasi è una storiella. Secondo i calcoli della Confedilizia, il maggior prelievo potrebbe arrivare fino a 7 miliardi e mezzo, se tutti i Comuni adotteranno l'aliquota massima consentita. È probabilmente su questo capitolo che si concentreranno le tensioni politiche fra Pdl e Pd. «Questa stangata va assolutamente evitata in Parlamento, correggendo tutto», attacca il presidente della commissione Finanze della Camera Daniele Capezzone (Pdl). Ma il Pd, sulla casa, sembra poco disponibile alle modifiche. «La nuova Trise non aggrava l'imposizione fiscale sui proprietari di prima casa», replica il sottosegretario all'Economia Perpaolo Baretta. Facendo finta di scordare, tra l'altro, che sulle abitazioni più modeste l'Imu non si pagava grazie al sistema delle detrazioni; mentre la Tasi varrà per tutte le case.

Cuneo fiscale

Il problema evidente sul capitolo delle riduzioni fiscali per lavoratori e imprese è l'esiguità del bonus per i dipendenti, non superiore ai 15 euro al mese. Il Pd è sensibile a questo argomento. L'idea, anticipata a spanne dall'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, è quella di concentrare le risorse a favore dei lavoratori a reddito più basso, magari fra i 15 mila e i 20-25mila euro l'anno, mentre nel testo si fa riferimento a limiti più elevati.


Niente blocco in Bankitalia L'ennesimo blocco dei contratti per i dipendenti pubblici - che si protrae dal 2010 - vede, con la legge di Stabilità, una singolare eccezione: la normativa «congela-stipendi» non varrà più per il personale di Bankitalia, mentre si applicherà ai dipendenti del Servizio sanitario nazionale. Un cadeau del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, che proviene dalle fila della banca centrale?

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